“Guarda chi ti pesco!”, titolava Match-Ball circa 20 anni fa....Stefano "Pesco" Pescosolido è stato un giocatore che ha forse ottenuto meno di ciò che avrebbe potuto: originario di Arce (vicino a Sora, dove nacque), classe 1971, svolse una buona attività a livello giovanile (vinse anche il Trofeo Bonfiglio nel 1989) e passò in seguito al professionismo, raggiungendo nel 1992 un best ranking di n°42. Cresciuto sulla terra rossa, vinse il suo primo torneo di rilievo al challenger del Parioli di Roma nel 1989 (titolo poi bissato nel 1991), ma ottenne i migliori risultati sulle superfici veloci, sulle quali conquistò i suoi due titoli ATP (Scottsdale 1992 e Tel Aviv 1993, in finale rispettivamente su Brad Gilbert e Amos Mansdorf) ed alcuni altri buoni piazzamenti. A suo agio anche sull'erba, dove giocò alcuni buoni match e vinse il chalnger di Bristol.
Tanti i
match che ricordiamo di un giocatore dotato di un dritto micidiale e
di un ottimo servizio, oltre che di un buon tocco di palla, ma spesso
frenato da qualche limite fisico e caratteriale: in particolare ci
piace pensare a quel match di Coppa Davis a Madrid nel 1994, quando
battè Carlos Costa (rimontando due set di svantaggio) e per due set diede un'autentica lezione di tennis a Sergi Bruguera, all'epoca fra
i più forti giocatori del mondo (forse il più forte sulla terra) e
lasciandogli un solo game. Due i ricordi negativi: il tremendo match
di Maceiò, in Coppa Davis (1992), quando nel quarto set
dell'incontro decisivo con Jaime Oncins fu colto da crampi, probabilmente di origine psicologica, e fu costretto al ritiro, portato
fuori dal campo a braccia. Lo spiacevole incidente avvenuto a Sydney
nel 1992, durante il match contro l'australiano Johan Anderson:
Pescosolido, che in campo aveva un comportamento ineccepibile, quella
volta ebbe un momento di rabbia e scagliò la racchetta per terra, la
quale malauguratamente rimbalzò e finì fuori dal campo, ferendo una
spettatrice ad un occhio. La ragazza iniziò a sanguinare e Pesco,
costernato, uscì immediatamente dal campo per soccorrerla e scusarsi
con lei: fu logicamente squalificato, ma da gentiluomo quale è
sempre stato rivolse le sue ulteriori, sincere, scuse alla ragazza
(che accettò), offrendole un mazzo di fiori.
Se
è vero che ha perso molti match con avversari più che abbordabili,
è altrettanto vero che è eccezionale la serie di vittime illustri
messe insieme dal nostro giocatore: Agassi, McEnroe, Muster, Chang,
Krajicek, Bruguera, Gilbert, Forget, Hewitt, Rosset, A.Costa,
Corretja, Philippoussis, Henman, Emilio Sanchez, Jaite, Tulasne,
Gustafsson, Novak, Chesnokov e Novacek sono alcuni dei campioni
sconfitti da Pesco. Nella seconda metà degli anni '90 la sua
carriera subì una forte flessione e il ranking ne risentì al punto
che dovette giocare prevalentemente dei tornei minori. Ricordiamo di
averlo visto, personalmente, vincere il challenger di Olbia nel 1999
(su Galimberti) ed il future di Oristano, nel 2001 (su un francese,
tale Cadart).
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