Sempre
nell'ambito delle promesse non mantenute (o mantenute solo in parte)
ricordiamo questo tennista senegalese classe 1963, un personaggio
davvero particolare: la sua carriera praticamente ha girato attorno a
due vittorie di un certo prestigio, ottenute in due tornei ATP
francesi, entrambe le volte a sorpresa e partendo dalle
qualificazioni (unico nella storia a riuscire nell'impresa). Con alle
spalle una carriera di livello medio-basso, vissuta nei challenger e
nei tornei satellite, nel 1988 giocò le qualificazioni al torneo di
Lione, da n°453 del mondo, e riuscì finalmente ad entrare in
tabellone: là accadde il miracolo, uno dopo l'altro caddero
Chesnokov, Potier, Bates, Masso e l'americano di colore Todd Nelson
ed arrivò un incredibile ed inaspettato successo, “condito” da
48mila dollari di premio e dall'avvicinamento ai primi 100 della
classifica ATP. In quell'anno arrivò qualche altro discreto
risultato, specie durante la stagione estiva negli U.S.A., che gli
permise di issarsi al suo best ranking di n°74. Da lì se ne persero
le tracce: arrivarono tantissime sconfitte al primo turno e qualche
onesto risultato qua e là nei challenger e di Doumbia nessuno più
si ricordava. Sino a quando, ormai 32enne, si presentò alle
qualificazioni del torneo ATP di Boredaux del 1995 e riuscì dopo
lungo tempo a ritrovarsi, in qualche modo, nel tabellone principale:
clamorosamente riuscì a ripetere il miracolo di sette anni prima e
infilzò in sequenza il francese Gilbert, Prinosil, Raoux, Roux ed in
finale sorprese persino l'ex n°7 del mondo, lo svizzero Jakob
Hlasek! Mise in tasca altri 54mila dollari e, da quel momento la sua
carriera ridiventò anonima, proseguendo senza ulteriori sussulti
sino al ritiro avvenuto nel 2000.
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