Rievochiamo un giocatore che ci colpì molto in passato. Oggi conosciuto per
essere stato a lungo il coach di Roger Federer, l'americano Paul Annacone, fu un
tennista di alto livello, capace negli anni '80 di avvicinarsi ai top
ten e di ottenere eccellenti risultati anche nel doppio. Classe 1963,
era un classico giocatore di estrazione universitaria, molto abile
nel serve & volley e dotato di un servizio di grandissima qualità
e notevole potenza. Ricordiamo chiaramente di averlo visto per la
prima volta nel 1984, quando, partendo dalle qualificazioni (era
n°243), riuscì ad arrivare sino ai quarti di finale del torneo di
Wimbledon (sua miglior prestazione in carriera nei tornei dello
Slam): in quell'occasione sconfisse nel quarto turno Johan Kriek,
prima di cedere in tre set a Jimmy Connors, in un match trasmesso in
diretta dalla Rai. Fu allora che qualcuno ipotizzò il suo passaggio
sotto la bandiera italiana, sfruttando le sue chiare origini: non se
fece naturalmente mai nulla.
Entrato fra i primi 100, Annacone portò
avanti una carriera di tutto rispetto, arrivando sino al 12° posto
del ranking mondiale e conquistando tre titoli ATP su sei finali
disputate: Los Angeles e Brisbane 1985 (rispettivamente su Edberg ed
Evernden) e Vienna 1989 (ancora sul neozelandese Kelly Evernden).
Dopo un eccellente 1985, nel quale disputò anche il Masters di fine
anno (con formula “allargata”), il suo rendimento calò
sensibilmente, permettendogli comunque di mantenersi fra i primi
30/50 giocatori del mondo. In carriera vanta vittorie, fra gli altri,
su McEnroe (più volte), Sampras, Edberg, Wilander, Courier, Leconte,
Gomez, Curren, Gilbert, Korda e Mecir. Fu anche un ottimo doppista,
prevalentemente in coppia col sudafricano Christo Van Rensburg, con
il quale si aggiudicò gli Australian Open nel 1985 (in finale su
Edmondson e Warwick); vinse in totale 14 titoli e raggiunse un'altra
finale Slam agli US Open del 1990, questa volta col connazionale
David Wheaton, perdendola contro i sudafricani Aldrich e Visser.
Prima di diventare coach di Federer, seguì Pete Sampras, Tim Henman,
oltre che alcuni programmi specifici per conto della Federazione
americana e di quella inglese (fu anche capitano del tam britannico
di Coppa Davis).
(photo
by Russ Adams – courtesy of Tennis in New York)
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