Quando
si parla di leggende del tennis si fa, necessariamente, il nome di
questo straordinario giocatore australiano, del quale esistono
purtroppo solo pochi riflessi filmati ed il ricordo di chi, come
Clerici e Tommasi, ha avuto la fortuna di vederlo giocare dal vivo.
Nato a Glebe il 23 novembre del 1934, morì nel 1994, a soli 59 anni,
stroncato dalla leucemia. Considerato il “gemello” di Ken
Rosewall (erano soprannominati “I Gemelli Stregoni”), del quale
era amico e coetaneo, era un tennista che sprigionava una potenza
fino ad allora quasi sconosciuta: era un giocatore d'attacco che
coniugava l'eleganza del gesto ad una solidità fuori dal comune.
Amava la vita e se la godette appieno, forse anche per questo vinse
molto meno di quanto avrebbe potuto.
Inoltre, come per molti suoi
contemporanei è difficile misurare la reale grandezza di Hoad se si
tiene conto dei soli titoli del Grande Slam: come detto molte volte,
l'ottusità dei dirigenti dell'epoca “obbligava” i giocatori che
volevano fare del tennis la propria professione ad essere quasi degli
“esiliati”, costretti a giocare”per denaro” in circuiti
professionistici. Così avvenne per Lew Hoad, il quale nel 1956 fu ad
un passo dal completare il Grande Slam: vinse, giocando alla grande,
gli Open d'Australia, il Roland Garros eWimbledon, prima di essere
fermato, ad un passo dall'immortalità, proprio dall'amico Ken
Rosewall nella finale degli US Open di Forest Hills. Vinse 3 volte la
Coppa Davis (con un bilancio di 21 vittorie e 3 sconfitte) e 8 Slam
di doppio, con Ken ovviamente, fino a quando, dopo il nuovo trionfo
a Wimbledon del 1957 (dominando in finale il connazionale Ashley
Cooper) non cedette al richiamo del professionismo: là diede vita ad
alcune epiche sfide col solito Rosewall e con Pancho Gonzales e
disputò otto finali Slam Pro, perdendone peraltro sette (da Gonzales
e Rosewall) e vincendo solo il Tournament of Champions di Forest
Hills del 1959. I problemi alla schiena che lo tormentarono durante
tutta la carriera di fecero progressivamente più gravi e Hoad fu
costretto a ritirarsi precocemente, senza poter avere la possibilità
di scrivere qualche pagina importante anche nell'Era Open. Si
trasferì a Fuengirola, vicino a Malaga, con la moglie e i tre figli,
creando un Tennis Resort. Ci lasciò troppo presto, per entrare nella
Leggenda del nostro sport.
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