Uno
dei talenti “precoci” che caratterizzarono il tennis femminile
nei decenni passati, fu senza dubbio l'americana Andrea Jaeger.
Originaria di Chicago, classe 1965, ebbe una fulminea carriera
giovanile che la vide vincere alcuni titoli nazionali e trionfare nel
1978 (a soli 13 anni) nell'Orange Bowl riservato alle under 18, dove
superò in finale la sudafricana Rosalyn Fairbank, di 5 anni più
grande di lei.
Diventata professionista nel 1980, diede inizio ad una
carriera rapida ma molto intensa: quindicenne, entrò di prepotenza
fra le top ten, vincendo al torneo invernale di Las Vegas (con la
Potter), Beckenham (con la Durie), Tampa (con la Mandlikova) ed
ancora a Las Vegas, nel torneo estivo (con Tracy Austin, che non
giocò la finale), andando anche in finale a Indianapolis, Mahwah e
Deerfiled Beach e conquistando le semifinali agli US Open ed i quarti
a Wimbledon. Annata ancora migliore fu il 1981: vinse a Kansas City
(con la Navratilova), Oakland (con Virginia Wade) ed Indianapolis
(con la Ruzici) e perse le finali di Landover, Los Angeles, Orlando,
Eastbourne, Deerfield Beach, Perth e del Masters. In questa stagione
arrivò anche per la prima volta al suo best ranking di n°2 WTA e
vinse pure l'unico titolo Slam, quello conquistato Roland Garros nel
doppio misto, in coppia con un altro giovanissimo, il connazionale
Jimmy Arias. Ottima annata anche il 1982, impreziosita dalla sua
prima finale Slam, quella del Roland Garros, nella quale cedette a
Martina Navratilova, dopo aver però superato in semifinale Chris
Evert: quell'anno anche i successi di Detroit (sulla Jausovec) ed
Oakland (sulla Evert) e le finali di Seattle, Palm Beach, Hilton
Head, Amelia Island, Montreal, Deerfield Beach, Tampa e Tokyo. Ancora
su ottimi livelli il 1983, con la seconda ed ultima finale Slam,
quella raggiunta a Wimbledon e persa ancora con la Navratilova. Solo
un successo, quello di Marco Island (con la Mandlikova) e le finali
di Palm Beach, Chicago, Orlando e Tokyo.
La sua carriera, a questo
punto, poteva dirsi purtroppo già conclusa: a causa di un gravissimo
problema alla spalla giocò pochissimo nel 1984, conquistando solo
un'ultima finale, a Johannesbourg (persa con la Evert) e perdendo
pochi altri match; si fermò dopo il Roland Garros e tentò un
rientro, senza successo, nel 1985, quando decise, a neanche 20 anni,
di lasciare l'attività agonistica. Nei due anni successivi fece
poche, fugaci apparizioni, sino a che non abbandonò completamente e
definitivamente il mondo tennis. Dopo essersi dedicata ad attività
filantropiche ed umanitarie, nel 2006 è diventata una suora
Anglicana- Dominicana, assumendo il nome di “Sister Andrea”.
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