Raffaella Reggi, classe 1965, è una tennista che abbiamo
amato in modo particolare, apprezzandone soprattutto la straordinaria
grinta e determinazione che le hanno permesso, a dispetto di qualche
lacuna tecnica (soprattutto nel servizio) e di un fisico minuto, di
ottenere dei risultati eccellenti, arrivando a ridosso delle prime
dieci del mondo (best ranking n°13), in un'epoca nella quale la
concorrenza era qualitativamente molto elevata.
Nata a Faenza, sin da
bambina mostrò delle qualità agonistiche fuori dal comune, che
riuscì ad affinare presso l'Academy di Nick Bollettieri : nel 1981
vinse, tra l'altro, il prestigioso Orange Bowl under 16 e in seguito,
con Sandra Cecchini, la Continental Cup.
Poco dopo iniziò la sua importante carriera come professionista.
Un'altra sua caratteristica peculiare era la grande predisposizione
al sacrificio ed agli spostamenti in giro per il mondo, due aspetti
non scontati quando si parla di giocatori italiani. Raramente
sceglieva tornei “comodi” e vicini a casa, ma preferiva sempre
affrontare le avversarie più forti nei tornei più prestigiosi. Nel
1983 iniziò ad ottenere i primi risultati negli U.S.A., prima in
tornei minori e in seguito anche a livelli più alti: giunse nei
quarti ad Amelia Island, perdendo dalla Rinaldi, ma dopo aver battuto
una leggenda del calibro di Evonne Goolagong. Con una buona stagione,
entrò fra le prime 50 del mondo e da lì iniziò una costante
crescita che la portò a conquistare 5 titoli WTA (Taranto 1985,
Lugano e San Juan 1986, San Diego 1987 e ancora Taranto 1990), più
altre sei finali ed altri importanti risultati, fra i quali
ricordiamo anche i quarti di finale ottenuti al Roland Garros nel
1987 (sconfitta dalla Evert), più tanti piazzamenti negli ottavi di
finale dei tornei del Grande Slam e nei quarti e nelle semifinali di
vari tornei WTA.
Ricordiamo alcune partecipazioni al Masters di fine
anno (tre, con la formula a 16 giocatrici) e la medaglia di bronzo
ottenuta alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, nel quale il tennis era
però un sport dimostrativo. Partecipò anche a Seoul 1988,
sconfiggendo sul cemento prima la forte tedesca Claudia Kohde-Kilsch
e poi in un grande match, addirittura Chris Evert, prima di cedere
nel quarto turno alla sua “bestia nera”, la bulgara Manuela
Maleeva (da lei sconfitta solo una volta in 13 incontri, nella finale
di Lugano 1986). Si ritirò, a neanche 27 anni, dopo le Olimpiadi di
Barcellona '92, dove perse al secondo turno, manco a dirlo, da
Manuela Maleeva. Oltre alle giocatrici già citate, vanta vittorie su
avversarie del livello di Mary Pierce, Hana Mandlikova, Helena
Sukova, Jana Novotna ed anche una giovanissima Steffi Graf, battuta a
Lugano nel 1984. Nel suo palmares, infine, va menzionato il titolo di
doppio misto vinto agli US Open 1986, in coppia con lo spagnolo
Sergio Casal, sconfiggendo in finale una coppia formata niente di
meno che da Martina Navratilova e Peter Fleming. Tornò alle
Olimpiadi di Sydney 2000 come capitano di Fed Cup, incarico dal
quale, in seguito, fu ingiustamente sollevata. Attualmente svolge il
ruolo di commentatrice su Sky, con estrema professionalità e
simpatia.
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