Negli
anni '80 oltre a Jimmy Arias, la scuola di Bollettieri produsse un
altro ragazzino prodigio, dotato di un solido gioco da fondo campo e
di un diritto al fulmicotone: Aaron Krickstein. Come altri “colleghi”
provenienti da quella scuola anche Aaron, classe 1967, si
caratterizzava per le evidenti lacune mostrate nella zona della
rete e per una serie di guai fisici che inevitabilmente quel tipo di
tennis si portava dietro e che condizionarono notevolmente la sua pur
eccellente carriera.
Dopo aver fatto incetta di titoli nazionali
giovanili, passò al professionismo nel 1983, riuscendo a conquistare
il primo dei suoi nove titoli ATP (su 19 finali giocate) a Tel Aviv
(sul tedesco Christoph Zipf), all'incredibile età di 16 anni e 3 mesi:
detiene ancora oggi il record di più giovane giocatore capace di
vincere un titolo ATP. L'anno seguente confermò le sue qualità,
raggiungendo, non ancora 17enne, la finale al Foro Italico (sconfitto
da Gomez) ed ottenendo, tra l'altro, tre successi di prestigio:
Boston (su Clerc), Tel Aviv (su Perkiss) e Ginevra (su Sundstrom),
oltre alla finale di Washington. Alla sua giovane età era già fra i
primi 10 giocatori del mondo. Nel corso degli anni successivi, pur
condizionato da seri problemi al ginocchio, continuò a giocare ad
alti livelli, sia pure a corrente alternata, riuscendo ad arrivare
sino al sesto posto mondiale: grazie al suo solido tennis era un
avversario davvero ostico sulla terra e sulle superfici rapide,
capace di sconfiggere praticamente tutti i più forti (fra gli altri
Lendl, Edberg. Becker, Wilander, Chang, Agassi, Sampras, Ivanisevic,
Stich). Tra i vari risultati e piazzamenti di rilievo, ricordiamo i
tre bei successi ottenuti nel 1989 a Sydney (su Cherkasov), Los
Angeles (su Chang) e Tokyo indoor (su Steeb) e gli ultimi due
conquistati entrambi a Johannesbourg nel 1992 (su Volkov) e 1993 (su
Stafford).
Da menzionare anche la sua partecipazione, non sempre
brillante, alla Coppa Davis ed i suoi migliori risultati conquistati
nei tornei dello Slam: la semifinale agli US Open del 1989 (sconfitto
da Becker) e quella agli Australian Open del 1995 (in una stagione
per lui negativa, a Melbourne infilò uno dopo l'altro gente come
Ferreira, Korda ed Edberg prima di cedere ad Agassi). Memorabile il
match giocato agli US Open del 1991 contro un 39enne Jimmy
Connors: in uno stadio nel quale solo suo padre faceva il tifo per
lui, subì un'incredibile rimonta (3-6 7-6 1-6 6-3 7-6) da parte di
un esaltatissimo Jimbo, in un incontro trasmesso dalla vecchia
Telepiù 2, col commento di Ubaldo Scanagatta e dell'indimenticato
Professor Lombardi. Su quel match è stato girato negli USA un bellismo documentario. Ci piace inoltre ricordare che Aaron fu il
giocatore sconfitto da Gianluca Pozzi nella finale del torneo di
Brisbane del 1991, in occasione dell'unico successo in carriera del
giocatore pugliese.
Ritiratosi nel 1996, a 29 anni, dopo una carriera
lunghissima e ricca di soddisfazioni, Krickstein si è dedicato a
business extra-tennistici ed ha recentemente assunto la direzione di
un prestigioso club tennistico a Boca Raton, in Florida.
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