martedì 26 novembre 2013

PILLOLE DAL PASSATO : KAROL KUCERA






Negli anni '90 ed all'inizio del decennio seguente si è segnalato questo tennista slovacco che apprezzavamo molto. Dotato di uno stile morbido e quasi “felpato” e di angolazioni azzardate, che richiamavano, in certa misura, il tennis dell'illustre connazionale Gattone Mecir (che fu, per un certo periodo, il suo coach), Kucera ebbe una carriera di tutto rispetto. 
Classe 1974, era un giocatore piuttosto versatile, capace di trovarsi a proprio agio su tutte le superfici: vinse il primo titolo sull'erba olandese di Rosmalen nel 1995 (su Jarryd) e si mantenne per qualche tempo, fra i primi 100 del mondo, senza far registrare dei risultati particolarmente rilevanti, ma rivestendo spesso il ruolo di “mina vagante”. Nel 1997 il rendimento crebbe invece notevolmente, con le finali sull'erba di Nottingham e sulla terra Stoccarda (dove mise in fila una serie di eccellenti giocatori, fra cui Medvedev, Bruguera e Rios, prima di cedere a Corretja), le semifinali di Copenaghen e Bastad e soprattutto il successo di fine a stagione ad Ostrava (su Norman), che lo portarono a ridosso dei primi 20 del mondo. Era il preludio dell'esplosione di Karol che, l'anno seguente, mise insieme la miglior annata della sua carriera: iniziò vincendo il torneo di Sydney (su Henman), quindi giocò in modo strepitoso agli Australian Open battendo fra gli altri Bruguera e soprattutto il n°1 del mondo Pete Sampras, prima di cedere in semifinale al futuro campione Petr Korda, quindi semifinali ad Anversa ed Amburgo, finale a Stoccarda outdoor, semifinale ad Amsterdam ed il successo nell'importante torneo estivo sul cemento americano di New Haven (su Ivanisevic). Ricordiamo poi i suoi ottimi quarti agli US Open dove perse da Sampras, dopo aver battuto in 5 set Agassi (che lo soffriva, tanto da averci perduto 4 volte su 7), in un match caratterizzato da un forte e da qualche polemica di troppo. La finale di Vienna e la semifinale alla Grand Slam Cup, conclusero una splendida stagione, che lo vide impegnato al Masters di fine anno ed approdato sino al sesto posto del ranking ATP. 
Negli anni seguenti, pur mantenendosi su dei buoni livelli non riuscì a ripetersi: nel 1999, chiuso fra i top 20, ricordiamo soprattutto il successo di Basilea (su Henman, dopo aver battuto ancora Agassi, in quel momento n°1 del mondo). Nel 2000, oltre all'immancabile vittoria al 2° turno del Roland Garros contro il campione uscente Agassi, il rendimento calò drasticamente, tanto da scivolare attorno al 70° posto a fine anno. In seguito, anche condizionato da qualche problema fisico, si fece vedere solo sporadicamente qua e là, tornando a farsi notare nel 2003, quando vinse il suo ultimo titolo ATP a Copenaghen (con Olivier Rochus) e perse la finale di Chennai, recuperando dopo tanto tempo tempo un posto fra i top 50 e nel 2005, quando contribuì al raggiungimento della storica finale di Coppa Davis della sua Slovacchia, persa poi contro la Croazia. Al termine di quella finale il vice-Gattone Karol Kucera decise di appendere la racchetta al chiodo.

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