Nata
nel 1967, questa giocatrice americana dalle chiare origini italiane
fu un fenomeno di precocità, diventando professionista a solo 13
anni, nel 1980. Come spesso capitava in quegli anni, le campionesse
di precocità erano spesse destinate ad una carriera piuttosto breve,
ed anche la bella Kathy non fece eccezione. Nel 1981, a 14 anni,
giunse nei quarti al Roland Garros e vinse il suo primo titolo WTA,
quello di Kyoto, sconfiggendo in finale la connazionale Harrington;
l'anno seguente raggiunse le finali al prestigioso Open di Germania
di Berlino, sconfitta da Bettina Bunge ed a San Diego (sconfitta
dalla Austin) e gli ottavi di finale agli US Open. Nel 1983 la
ricordiamo semifinalista ad Amelia Island, Perugia, Indianapolis e
Tampa, e negli ottavi a Parigi e Wimbledon. Non all'altezza il 1984
con le sole semifinali di Berlino e Ft.Lauderdale. Tra il 1985 e il
1986 ottenne però i suoi migliori risultati, arrampicandosi sino al
best ranking, il settimo posto mondiale: vittoria a Mahwah (su una
sedicenne Steffi Graf), finalista a Chicago e semifinalista
Washington, ai Virginia Slims Championships, Berlino, Indianapolis e
soprattutto a Wimbledon (sconfitta dalla Evert,miglior risultato in
un torneo dello Slam) nel 1985; vincitrice a Little Rock (sulla
Zvereva), finalista a Houston e nei quarti al Roland Garros l'anno
seguente. Iniziò bene il 1987 con, tra l'altro le semifinali di
Tampa e San Francisco, ma si procurò con una banale caduta un grave
infortunio durante il Roland Garros (frattura del pollice) che
compromise il resto dell'anno e della carriera. Rientrò l'anno dopo
ma scivolò progressivamente nel ranking mondiale, rimanendo a fatica
fra le prime 100 del mondo e senza più fare registrare dei risultati
di rilievo (salvo qualche rarissima zampata) sino al ritiro, avvenuto
nella seconda metà degli anni '90. Fu anche una buona doppista,
sempre in coppia con la canadese Jill Hetherington con la quale giocò
12 finali (vincendone però solo due) e raggiungendo le semifinali
agli Australian Open.
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