Classe
1970, Martin fu un giocatore molto brillante ed attivo nel corso degli
anni '90: di estrazione universitaria, fisico imponente, Todd
incarnava alla perfezione l'ideale del bravo ragazzo americano, anche
per il suo splendido comportamento dentro e fuori il campo da tennis,
che gli valse anche il Tour Sportmanship Award nel 1993 e 1994. Molto
stimato dai suoi colleghi, tendiamo ad associarlo ad un altro
gentleman, Tim Mayotte, sebbene a nostro parere Martin sia stato più
forte: ma ogni tanto anche lui, come Tim, ha peccato sul piano del
“punch”, della cattiveria agonistica, che lo ha privato di
qualche alloro più importante. Valga come esempio una delle due
finali Slam da lui giocate, quella degli US Open del 1999 quando, in
vantaggio per due set ad uno, subì in modo un po' troppo passivo la
prepotente rimonta di Andre Agassi; ma l'esempio più clamoroso è
probabilmente la semifinale persa a Wimbledon nel 1996 contro il
connazionale MaliVai Washington, giocatore a lui certo non inferiore,
nonostante un robusto vantaggio di 5-1 nel quinto set. E' nostra
opinione che Todd, in finale, sarebbe stato per Richard Krajicek un
avversario molto più scomodo di quanto non fu il buon Washington.
Dotato di un notevolissimo servizio e di un eccellente gioco di volo,
Martin aveva però anche degli ottimi colpi di rimbalzo, che gli
permisero di ottenere risultati un po' su tutte le superfici. Oltre
alla già menzionata finale degli US Open 1999, dopo la quale
conquistò il suo best ranking col 4° posto, ottenuta grazie anche a
due incredibili match vinti al quinto set col modesto francese
Stephane Huet e con l'allora top ten anglo-canadese Greg Rusedski, vanta anche la
finale agli Australian Open del 1994, in quell'occasione fermato da
Pete Sampras (dopo aver superato Edberg in semifinale); per lui anche
due semifinali a Wimbledon, quella già citata del 1996 e quella del
1994, quando batté Agassi e perse da Sampras. In una carriera che
l'ha visto spesso “fermo ai box” per problemi fisici, ed altre
volte “bardato” con delle vistose fasce elastiche, ha sconfitto
almeno una volta tutti i grandi della sua epoca e giocato 20 finali
ATP, conquistando 8 titoli, su tutte le superfici: Coral Springs 1993
(su David Wheaton), Memphis ed il Queen's 1994 (su Brad Gilbert e
Sampras), ancora Memphis 1995 (su Paul Haarhuis), Sydney 1996 (su
Ivanisevic), Barcellona e Stoccolma 1998 (su Alberto Berasategui e
Thomas Johansson), di nuovo Sydney 1999 (su Alex Corretja). In
particolare fu abbastanza sorprendente il suo convincente successo
sulla terra rossa di Barcellona, dove gli americani non vincevano dal
lontano 1956 (con Herbie Flam).
Giocò anche con una certa continuità
la Coppa Davis, competizione nella quale, fra singolo e doppio, ha un
saldo (non esaltante) di 16 vittorie e 14 sconfitte: in particolare
lo ricordiamo nella semifinale contro l'Italia nel 1998 a Milwaukee,
sconfitto in tre set da un grandissimo Davide Sanguinetti ed anche in
doppio, con Justin Gimelstob, superato da Andrea Gaudenzi e Diego
Nargiso, nell'incontro che regalò al nostro Paese la settima ed
ultima finale della storia. Attualmente vive in Florida e si occupa
di encomiabili ed importanti progetti di beneficenza, dedicandosi
spesso al golf, disciplina nel quale è considerato uno dei più
forti fra i tennisti.
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