Un
giocatore piuttosto popolare negli anni '70/80 era l'americano Bill
Scanlon: classe 1956 ebbe, come molti connazionali, una formazione di
tipo universitario, riuscendo anche a vincere il prestigioso
Campionato universitario americano NCAA nel 1976 (in finale su Peter
Fleming). Divenne in seguito un'autentica mina vagante del circuito,
in grado di battere praticamente chiunque. Probabilmente troppo
leggero e discontinuo per essere un top-player, ebbe comunque una
carriera di tutto rispetto, arrivando sino al nono posto del ranking
ATP e conquistando sei titoli su 14 finali: Maui nel 1978 e 1979
sempre in finale su Fleming; Auckland e Bangkok nel 1981,
rispettivamente su Wilkison e Wilander; il WCT di Zurigo nel 1982 su
Gerulaitis; Newport nel 1986 su Wilkison.
Ottennne inoltre alcuni
ottimi piazzamenti, compresa la semifinale agli US Open del 1983
(sconfitto da Connors) ed i quarti a Wimbledon nel 1979 ed agli
Australian Open nel 1980. Giocatore rapido ed imprevedibile, era un
avversario difficile da affrontare: in particolare John McEnroe lo
soffriva terribilmente (ci perse in alcune occasioni ed in
particolare proprio agli Us Open del 1983) ed in una vecchia
intervista disse senza troppo giri di parole “con uno come Scanlon
non andrei mai a cena a fuori”; era invece, sarebbe il caso di dire
ovviamente, buon amico di Ivan Lendl, che peraltro lo batteva sempre
e col quale vinse ad Adelaide un torneo di doppio. Oltre che su Mac,
vanta vittorie su giocatori come Borg, Vilas, Noah, Wilander,
Panatta, Nastase, Smith, Gerulaitis e Becker. Ha pubblicato qualche
anno fa un libro, intitolato “Bad news for McEnroe: Blood, Sweat,
and Backhands with John, Jimmy, Ilie, Ivan, Bjorn, and Vitas”, nel
quale parla del vecchio tennis ed in particolare della sua
rivalità-antipatia con il vecchio Mac. Infine, lo scorso anno si
parlò di lui quando la kazaza Yaroslava Shvedova realizzò il famoso
Golden Set contro Sara Errani a Wimbledon (set vinto senza perdere un
solo 15), visto che era sino ad allora proprio Scanlon l'unico
professionista ad essere riuscito in quell'impresa, al torneo di
Delray Beach del 1983 contro il brasiliano Marco Hocevar (sconfitto
6-2 6-0).
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