Gianni Ocleppo nacque a Canale d'Alba (Cuneo) il 6 aprile
del 1957 ed iniziò a giocare a tennis, quasi per caso, durante una
vacanza con la famiglia a Noli, in Liguria. Mostrò subito un'ottima
attitudine per questo sport, vincendo nel 1972 il campionato
nazionale allievi, nel 1973 il campionato italiano di terza categoria
e nel 1975 il campionato italiano juniores ed il prestigioso trofeo
Bonfiglio; da segnalare nel 1973 anche la finale raggiunta e persa
(col francese Casa) all'Orange Bowl under 16. Già da allora si
delinearono alcune sue peculiarità: un carattere molto indipendente
ed una notevole sicurezza nei propri mezzi. Spesso “scappava” dal
Centro Federale di Formia, dove veniva convocato ma dove vigeva la
regola della più rigida ”autarchia”, spinto dalla voglia di
programmarsi autonomamente, avendo compreso in maniera perfetta i
meccanismi che regolavano i computer che stilavano il ranking ATP.
Questo fatto, unito ad un atteggiamento spesso un po' guascone, gli
attirò qualche antipatia: si racconta per esempio di quando, al
Centro di Formia, svegliava nel cuore della notte il malcapitato
compagno di camera e, puntandogli contro la luce, domandava “cosa
daresti per essere Gianni Ocleppo?”.
Ben disposto, al contrario di
molti suoi connazionali, nei confronti di lunghi viaggi e trasferte,
già nel 1978 si segnalò con qualche buon risultato (quarti a
Milano, terzo turno agli US Open), ma “esplose” nel 1979 quando,
sfruttando i punti abilmente conquistati nei circuiti satellite
francese e sudafricano e conquistando i quarti a Roma salì
rapidamente nel ranking, conquistando, con un eccellente finale di
stagione (semifinali nel torneo indoor di Londra, sconfitto da
McEnroe e finale a Bologna, persa con Butch Walts), il suo best ranking di
n°31. Dopo una polemica legata alla sua mancata convocazione
all'impossibile finale di Davis persa dagli azzurri a San Francisco,
si presentò nel 1980 caricò di buoni propositi ma, complici anche
alcuni problemi fisici (soprattutto ai piedi) la stagione fu
piuttosto deludente: arrivarono tante sconfitte inopinate e,
nonostante due finali perse (a Metz con Gene Mayer ed a Bordeaux con
Mario Martinez), scivolò nel ranking, uscendo abbondantemente dai primi 50
del mondo. L'inizio del 1981 fu incoraggiante, con l'ottima
semifinale conquistata a Milano (sconfitto in un match tirato dal n°1
del mondo Borg) e soprattutto con il primo ed unico successo in un
torneo ATP, quello di Linz, in finale sull'australiano Mark Edmondson: ma
da allora inanellò una lunghissima serie di sconfitte che, unite a
quelle della stagione seguente, lo resero a fine 1982 quasi un
“desaparecido”, facendolo precipitare nel ranking ATP, sotto la
200° posizione.
In realtà i problemi fisici ebbero una componente
determinante in questo crollo, ma Ocleppo non si perse d'animo:
sfruttando la sua abilità “di calcolo” e la sua disponibilità a
spostarsi, iniziò la faticosa risalita. Finì il 1982 giocando la
finale nel challenger di Thessaloniki, raggiunse i quarti a Tokyo e
vinse il challenger di Benin City, in Nigeria. Nel 1983 completò
l'opera, tornando fra i primi 40 giocatori del mondo con una serie di
buoni risultati e vittorie su avversari di spicco (quali Wilander e
Gene Mayer). Finalmente nel 1984 ebbe la sua chance anche in Coppa
Davis, dove aveva giocato solo in inutili match a punteggio
acquisito, diventando l'”Eroe di Telford”, quando l'Italia
sconfisse, grazie soprattutto ai suoi due successi in singolare su
Colin Dowdeswell e John Lloyd, la temuta Gran Bretagna. L'anno continuò su
discreti livelli, senza particolari acuti, ma iniziò a soli 27 anni
un evidente declino: tentò un ultimo acuto ancora in Nigeria,
vincendo il challenger di Ogun (nel 1985, in finale su Mark Woodforde), ma
fu l'ultima zampata di un giocatore che aveva ormai esaurito la
propria vena e, forse, perso un po' la voglia di sacrificarsi.
Rallentò notevolmente l'attività, limitandosi a qualche sporadica
apparizione in doppio e giocò l'ultimo match in singolare venendo
travolto da Gunnarsson a Montecarlo (dove da tempo risiede e dove
ottenne una wild card) nel 1987, a soli 30 anni.
Nessun commento:
Posta un commento