Qualcuno
forse ricorderà questa storia che fece scalpore alla fine degli anni
'70, nel pieno dei terribili anni di piombo..
Così
riportava Match-Ball la notizia della parziale assoluzione della
tennista Monica Giorgi, arrestata qualche anno prima con gravissime
acuse: “Monica Giorgi è tornata in libertà. Una sentenza della
corte d'assise d'appello di Firenze, dopo una riunione di nove ore in
camera di consiglio, ha ridotto da 12 a 2 anni (già scontati) la
pena comminata in primo grado. Monica Giorgi, che era difesa dal
presidente della FIT avvocato Paolo Galgani, è stata assolta
dall'accusa di tentato omicidio dell'armatore Tito Nesi e
riconosciuta colpevole solo di partecipazione a banda armata. La
tennista livornese, che ricordiamo sette volte campionessa d'Italia
(sei titoli del doppio femminile ed uno nel misto), era stata
condannata in assise sulla base delle testimonianze di un “pentito”,
Enrico Paghera, della cui sostanziale inattendibilità i giudici di
Firenze si sono evidentemente convinti. La Giorgi è stata difesa con
molto “calore” da Galgani (che fu suo compagno di doppio misto),
che ha così ottenuto un brillante successo professionale”. La foto
ritrae l'ultima immagine agonistica di Monica Giorgi, in compagnia di
Piero Marzano: risale all'edizione del 1979 degli assoluti di Padova,
che videro la tennista livornese conquistare lo scudetto del doppio
femminile in coppia con Maria Nasuelli. Nel misto invece, giocato al
fianco di Marzano, approdò alla semifinale. Dopo la scarcerazione,
ricordiamo una sua partecipazione agli assoluti nel doppio misto, in
coppia con Adriano Panatta che, per sua stessa ammissione, le stette
molto vicino nei difficili anni del carcere
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