Il doppio successo in Coppa Davis della Repubblica Ceca (2012-2013), ci ha fato ricordare che, quando ancora si chiamava
Cecoslovacchia (ed era unita, appunto, alla Slovacchia), mise in
bacheca già una volta l'ambita insalatiera d'argento. Era il 1980 e
si giocava l'ultima edizione divisa in tabelloni “zonali” che poi
andavano a confluire verso altri “interzone”, che conducevano,
per concludere, direttamente alla finale. Dall'anno dopo, anche in
seguito a quanto accaduto in quella finale, si passò all'attuale
formula ad eliminazione diretta, con tabelloni “zonali” nelle
serie inferiori.
Quell'anno la Cecoslovacchia, che schierava il
ventenne Ivan Lendl, Tomas Smid, Pavel Slozil e, come riserva di
lusso, il vecchio leone Jan Kodes, iniziò sconfiggendo facilmente
la Francia a Praga (5-0), per poi liquidare, con altrettanta
facilità, la Romania, priva di Nastase, a Bucarest. Il capolavoro fu
però compiuto nella semifinale contro l'Argentina a Buenos Aires
(stessa sede nella quale i sudamericani avevano superato i campioni
carica degli U.S.A. di John McEnroe): in questo match scoppiarono
apertamente le polemiche fra i due campionissimi argentini, Guillermo
Vilas e Josè Luis Clerc, ed Ivan Lendl fece il fenomeno,
sconfiggendo Vilas, trascinando Smid ad un successo in doppio contro
i “nemici” Vilas-Clerc e quindi chiudendo i giochi contro Clerc
nella giornata finale.
Nell'atto finale il destino gli offrì la
squadra italiana, alla quarta finale in 5 anni, brillantemente
approdata a quella finale, soprattutto grazie ad un grande match
vinto al Foro Italico con l'Australia di McNamara e McNamee. Il match
di Praga, giocato sul veloce, è ricordato soprattutto per i
clamorosi furti arbitrali subiti dal nostro team, abilmente
orchestrati dall'ineffabile giudice sedia locale (e infatti dall'anno
seguente si optò sempre per un giudice di sedia “neutrale”)
Antonin Bubenik, un ingegnere informatico, diventato il triste
simbolo di quella finale. In un susseguirsi di errori, interruzioni
(molti ricorderanno alcuni nostri tifosi “sequestrati” dalla polizia
locale, un nostro connazionale fermato e malmenato, l'intervento
dell'allora presidente FIT Paolo Galgani che fece interrompere il
gioco sino alla liberazione dell'ostaggio...) polemiche, Smid rimontò
due set ad Adriano Panatta, Lendl sconfisse facilmente Barazzutti,
dopo aver ceduto il primo set. Nel doppio la “sagra del furto”
proseguì in maniera, se possibile, ancora più vergognosa e
Panatta-Bertolucci furono sconfitti in cinque set dal trio
Lendl-Smid-Bubenik. La Cecoslovacchia vinse: forse l'avrebbe fatto
anche senza quegli aiuti, ma lo sport in quei giorni uscì duramente
sconfitto.
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