I
fratelli Giammalva, di
chiare origini italiani, erano due giocatori molto attivi nell'arco
degli anni '70/80/90: il padre Sammy
sr. fu un discreto giocatore negli anni '50 e '60,
quando, dopo aver vinto una delle prime edizioni del prestigioso Orange Bowl, difese i colori nazionali in alcune edizioni della Coppa Davis
e raggiunse da amateur qualche buon risultato nei tornei americani
(ricordiamo, fra gli altri, i successi a Corpus Christi nel 1954
e1957, la finale a Cincinnati nel 1954, i successi a South Orange nel
1955, Tulsa nel 1958 e Boca Raton nel 1967). Di lui si ricorda anche
la finale raggiunta in doppio negli Us Open del 1958 e la lunga e
proficua attività come coach tennistico in alcune università
americane.
Il
figlio maggiore Tony, (a sinistra nella foto), classe 1958, fu n°70
del mondo all'inizio degli anni '80 ma non vinse alcun titolo in
singolare (ricordiamo una finale a Bastad nel 1980, sconfitto da
Taroczy e, sempre nelle stesso anno, il successo nel challenger
italiano di Lugo): meglio gli andò nel doppio, dove si aggiudicò
quattro tornei, di cui uno (Tokyo 1984) col fratello.
Il più forte
in famiglia fu senz'altro Sammy jr.,
classe
1963,
il
quale però, dopo una buona attività giovanile, mantenne solo in
minima parte le promesse: vinse tra i 18 e i 20 anni suoi unici due
titoli in singolare ATP (Napa 1981 e Monterrey 1983, oltre ad altre 5
finali fra cui le più importanti furono quelle del WCT di Houston
del 1981, persa con Vilas, e del 1984, persa contro il sorprendente
connazionale Mark Dickson), raggiungendo il suo best ranking col
28°posto mondiale; per Sammy anche i quarti di finale agli
Australian Open del 1982 ed il quarto turno a Wimbledon nel 1985,
oltre a buone vittorie su alcuni top ten (Kriek, Cash, Dibbs,
Higueras, McNamara, Teltsche, Scanlon fra gli altri). Si spense però
ben presto, cadendo nell'anonimato e limitandosi a qualche raro acuto
in doppio.
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