La
Coppa Davis del 1975 viene spesso citata come esempio del fatto che,
per vincere questa competizione basti di fatto avere un solo
giocatore. Nel caso specifico, il giocatore in questione è
naturalmente Bjorn Borg. La cosa in realtà è vera solo in parte.
Nel team svedese Borg si adattò a giocare il doppio, che lui non
amava, con lo spilungone Ove Bengston, ottenendo alcune vittorie
decisive (come quelle contro i cileni Cornejo-Filliol e, in finale,
contro i cecoslovacchi Kodes-Zednik). In alcune circostanze fu però
decisivo l'aiuto del n°2, il modesto Birger Anderson, uno che arrivò
al massimo al n°88 del mondo. Ebbene Andersson vinse alcuni match
importanti, come quello col cileno Patricio Cornejo ed il russo
Anatoli Volkov, ma soprattutto quelli di Berlino con la Germania e di
Barcellona con la Spagna, nella finale di zona: nella prima
occasione, Andersson superò in nettamente il tedesco Karl Meiler nel
match devisivo, dopo che le due vittorie di Borg, la sconfitta del
doppio svedese e quella dello stesso Andersson contro Pohmann avevano
portato il punteggio sul 2-2-. Contro la Spagna fu ancora
determinante la vittoria di Andersson su Josè Higueras (3-6 6-4 6-3
6-0), ottenuta semore sul punteggio di 2-2, dopo che Borg aveva vinto
i suoi due singolari con Orantes e Higueras, ma non era riuscito, con
Bengston, a sconfiggere Gisbert-Orantes (il quale, a sua volta aveva
battuto Andersson nella prima giornata). Senza quei successi, in
definitiva, la Svezia non avrebbe mai conquistato quella Coppa Davis!
(nella
foto, il team svedese con la Coppa Davis, dopo il successo in finale
con la Cecoslovacchia, a Stoccolma. Da sinistra: Ove Bengston, Rolf
Norberg, il capitano e coach di Borg Lennart Bergelin, Bjorn Borg e
Birger Andersson).
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