martedì 26 novembre 2013

LEGGENDE DEL TENNIS : VIC SEIXAS







L'americano di origine ebraica Vic Seixas, classe 1923, è una leggenda del nostro sport e detiene allo stato attuale l'invidiabile record di uomo (vivente) più anziano ad aver vinto un torneo del Grande Slam. Seixas, che rimase sempre amateur, vinse il torneo di Wimbledon nel 1953, in finale sul danese Kurt Nielsen (poi diventato un importante giudice-arbitro) e gli US Championships nel 1954, in finale sul connazionale Rex Hartwig. Per lui anche una finale al Roland Garros persa nel 1953 con un diciannovenne Ken Rosewall ed altre due agli US Championships (nel 1951 con Sedgman e nel 1953 con Trabert). In un'epoca nella quale non esistevano i ranking ufficiali, fu considerato a lungo fra i primi 10 del mondo dalla stampa specializzata ed addirittura il n°1 nel 1953. 
Ottenne i suoi migliori risultati in età avanzata, poiché durante la Seconda Guerra Mondiale prima servì il suo Paese e poi si dedicò, con grandi risultati, all'attività NCAA a livello universitario; in quello stesso periodo ricordiamo i due successi nel suo torneo preferito, il Pennsylvania Lawn Tennis Championships di Merion nel 1946 e 1947. All'inizio degli anni '50 si dedicò attivamente al tennis conquistando fra l'altro i tornei di Hamilton, Merion, Coral Beach e Sydney nel 1951 e quelli di Melbourne, Merion e Los Angeles nel 1952. Nel suo anno migliore, il 1953, si impose anche ad Indianapolis, Miami, Bristol, Barcellona e naturalmente Merion, mentre nel 1954 bissò i i titoli di Indianapolis, Merion e Miami, vincendo pure a Dallas e Birmingham. Sempre nel 1954 fu protagonista, insieme al grande Tony Trabert, del successo americano in Coppa Davis contro gli storici rivali australiani. Dopo i successi di Adelaide e di Montego Bay nel 1955, ritornò al successo a Merion nel 1956, quando vinse anche a West Palm Beach, Indianapolis, Hollywood e Jacksonville. Ultima stagione ad altissimo livello fu quella del 1957: ormai 34 enne Vic era ancora un top ten e vinse tra l'altro a Indianapolis, Rover Forest, Jacksonville, Los Angeles, Montego Bay e San Juan. 
Negli anni a seguire, il suo rendimento calò progressivamente: ricordiamo altri due successi, a Westchester nel 1959 e Montego Bay nel 1961 (a 38 anni) e la partecipazione a tanti tornei. Nel 1966, a 43 anni, giocò e vinse il quinto match più lungo della storia del tennis, quando battè al torneo di Philadelphia l'australiano Bill Bowrey (di 21 anni più giovane) per 32-34 6-4 10-8. Nel 1969, ad addirittura 46 anni, fece le sue ultime apparizioni a Wimbledon (sconfitto da Roger Taylor) ed agli US Open (sconfitto da Keldie). 
Fu anche un grande doppista, vincitore di un Open d'Australia, due Roland Garros ed un US Championships, con Tony Trabert, e di un altro US Championships con Mervin Rose; per lui anche due finali a Wimbledon. Inoltre anche sette titoli Slam di doppio misto, tre con Doris Hart e quattro con Shirley Fry. Dopo la sua “induction” nella Hall of Fame all'inizio degli anni '70 è stato per un breve periodo capitano del team americano di Coppa Davis ed ha continuato a partecipare a tornei per vecchie glorie nel defunto circuito Grand Masters (gli unici tornei grazie ai quali quali mise in tasca qualche dollaro...): recentemente ha fatto parlare di sé anche per le difficoltà finanziarie che lo costrinsero a lavorare, ultrasettantenne, come barista, e vendere alcuni dei suoi vecchi trofei. Divertente, anche se “agrodolce”, una sua considerazione di qualche anno fa “una volta, per puro gioco, ho provato a calcolare, basandomi sui premi attuali, quanto denaro avrei incassato nei sette anni in cui sono stato fra i primi 10 del mondo e vincevo fior di tornei: arrivato a 5 milioni di dollari ho preferito smettere di contare!”.


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