Se
c'è un giocatore simbolo del concetto di “promessa mancata”
quello è probabilmente l'americano Billy Martin. Nato nel 1956, a
livello giovanile nessuno fu forte come lui, un autentico dominatore:
campione americano under 14, under 16 ed under 18, vincitore nel 1973
e 1974 dell'Orange Bowl e dei titoli juniores di Wimbeldon e Forest
Hills ed infine vincitore nel 1975 dei prestigiosi Campionati
Universitari americani NCAA, addirittura come matricola dell'UCLA
(impresa riuscita solo a Connors e McEnroe). Tutto ciò gli è valso
il titolo di “Giocatore Junior del Secolo”, conferitogli dalla
celebre rivista Inside tennis Magazine.
Dopo una promettente attività
svolta come amateur nel 1973 e 1974 (vittorie su gente come Stan
Smith, Gorman, Ramirez e Sandy Mayer), il passaggio al
professionismo, nel 1975, sembrò confermare le enormi attese che gli
americani e l'ambiente tennistico riponevano in lui: arrivò la sua
prima finale, nell'importante torneo americano di Birmingham
(sconfitto dal n°1 del mondo Jimmy Connors) ed anche il suo primo
titolo ATP, a Little Rock in finale su Hardie, risultati che,
abbinati ad latri discreti piazzamenti, gli permisero di arrivare al
32esimo posto nel ranking ATP. Ma l'anno dopo,
nonostante un'intensa attività, le necessarie conferme non
arrivarono: giunsero invece numerose ed impreviste sconfitte, con
avversari spesso alla portata, ed il ranking peggiorava (in
quell'anno il miglior risultato fu la semifinale al torneo di Bastad,
sconfitto dal nostro Zugarelli, nell'occasione vincitore del suo
unico titolo ATP). Nel 1977 ci fu qualche guizzo ed un
riavvicinamento a posizioni di classifica più consone al suo grande
talento: due semifinali a San Jose e Columbus, qualche altro discreto
piazzamento e soprattutto i quarti di finale a Wimbledon dove, prima
di perdere da Gerulaitis, riuscì a sconfiggere il n°2 del mondo
Guillermo Vilas. Ma dall'anno dopo iniziò un inesorabile declino, le
sconfitte si succedevano quasi senza soluzione di continuità e,
nonostante qualche buon risultato in doppio (tre titoli e tre finali)
e qualche onorevole tentativo di rientro con alcune vittorie in
modesti circuiti satellite americani, la parabola discendente fu
inarrestabile. Incapace di vincere dei match, ormai lontano dai primi
100 del mondo e tormentato da seri problemi fisici, nel 1982, a soli
26 anni, Billy Martin decise di lasciare il tennis.
Dopo la laurea in
business administration, si è poi tolto enormi soddisfazioni nel
ruolo, tuttora ricoperto, di Head Coach di tennis della sua amata
UCLA, diventando nel 2005 l'unico capace di vincere i Campionati
Universitari NCAA di tennis sia come giocatore che come coach.
Nessun commento:
Posta un commento