Abbiamo
recentemente letto, per puro caso, la storia dell'ex-giocatore
americano John Sadri, che dall'inizio dell'anno sta lottando contro
il cancro: nella “terapia” da lui seguita è prevista la
possibilità di dedicarsi con assiduità al suo grande amore, il
tennis, insegnando ai ragazzi di un piccolo club di Charlotte, sua
città natale.
John Sadri, classe 1956, fu un eccellente giocatore
nel corso degli anni '80. Come molti suoi connazionali, la sua
formazione tennistica avvenne in ambito universitario: di lui si
ricorda in particolare la finale raggiunta nei prestigiosi Campionati
Universitari americani NCAA del 1978, nella quale perse addirittura
contro John McEnroe! Si trattò di un incontro straordinario,
ricordato in molti annali del tennis. In quell'occasione Sadri mise
alla frusta il già conosciutissimo SuperMac, perdendo di un soffio
un match nel quale servì ben 24 aces e non perse mai il servizio: 76
76 57 76 fu il risultato finale. Dopo aver terminato gli studi, Sadri
divenne professionista: già nel 1978 vinse il suo primo challenger,
a Lincoln (in finale su un giovane Kevin Curren), ma fu solo nel 1979
che entrò a tempo pieno nel circuito ATP, vincendo il challenger di
Raleigh, raggiungendo le semifinali al Tokyo Open e soprattutto al
prestigioso Tokyo Seiko. Ma il “botto” arrivò a dicembre, quando
giunse a sorpresa in finale agli Australian Open (allora disertati da
molti big), perdendo con Guillermo Vilas.
Il suo eccellente servizio
ed il suo brillante serve & volley gli permisero nel 1980 di
vincere il suo primo titolo ATP sull'erba di Auckland, contro Tim
Wilkison, ed arrivare in semifinale nell'importante torneo di
Philadelphia, dove batté alcuni top player. Quell'anno arrivò anche
in semifinale a Newport e nuovamente al Tokyo Seiko, ottenendo molti
piazzamenti nei quarti e così conquistando il suo best ranking di
n°14. Nel 1981 fu, fra l'altro, finalista a Denver (sconfitto da
Gene Mayer) e semifinalista al Queen's e nel 1982 vinse proprio a
Denver (su Gomez) ed andò in finale al ricco WCT di Mexico City,
perdendo con Smid. Ebbe un forte calo nel 1983 (lo ricordiamo in
semifinale a Ferrara, sconfitto dal futuro campione Hogstedt....la
foto è scattata in questa occasione), quando uscì dai primi 100. Ma
tornò rapidamente fra i Top 30: nel 1984 vanno menzionati la
vittoria nel challenger di Montreal, le semifinali ad Honolulu,
Newport e Treviso e soprattutto i quarti di finale di Wimbledon,
sconfitto da John McEnroe. Ancora nei Top 50 nel 1985, che lo vide
spesso ottimo piazzato, oltre che protagonista dell'ultima finale ATP
della carriera, persa sull'erba di Newport contro Vijay Amritraj. Si
ritirò nella seconda metà del 1987, quando ancora era a ridosso dei
primi 100 giocatori del mondo.
Nella sua carriera ha battuto tanti
big: Lendl, Smith, Clerc, Kriek, Gomez, Gene e Sandy Mayer, Tanner,
Noah, Higueras, Solomon, Kodes...Oggi però sta combattendo il match
più importante della sua vita: Good Luck John! Con tutto il cuore..
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