Uno
dei “miti” anni '70/80 è stato certamente il mancino di
Chattanooga, Tennesse, Roscoe Leonard Tanner. Classe 1951, Tanner era
noto per il suo aggressivo gioco di serve & volley e soprattutto
per il suo devastante servizio, giocato con un movimento molto
caratteristico ed un lancio di palla particolarmente basso, che gli
valse il nickname di “Bullet Man”. In un'epoca in cui le
registrazioni della velocità non erano precise ed accurate come
oggi, nel febbraio del 1978 il suo servizio fu misurato ad una
velocità di 153 miglia orarie (circa 246 km/h), record battuto solo
da Roddick nel 2004 (calcolo effettuato con strumenti molto più
sofisticati).
Come molti suoi connazionali si formò in ambito
universitario, a Stanford, dove ottenne eccellenti risultati giocando
in squadra con altri giocatori di alto livello come Sandy Mayer e Pat
Dupre. In una lunga carriera, terminata nel 1985, Tanner ha
conquistato 16 titoli ATP (su 41 finali totali), arrivando sino al
quarto posto del ranking mondiale. Nelle prove del Grande Slam
ricordiamo il successo agli Australian Open del 1977, in finale su
Guillermo Vilas, sebbene forse la perla sia rappresentata dalla
finale giocata a Wimbledon nel 1979 contro Bjorn Borg, nella quale si
trovò avanti per due set ad uno ed andò vicinissimo alla vittoria.
Lui stesso racconta di quel match “ la vera occasione la ebbi sul
4-3 al quinto set in mio favore, quando mi trovai sul 15-40 servizio
Borg: sbagliai di un soffio un passante di diritto, quindi una volée
ed il treno passò..”. In quello stesso anno, il migliore della sua
carriera, sconfisse proprio Borg nei quarti di finale degli US Open,
in un match notturno giocato sotto le luci artificiali (che Bjorn
odiava), prima di cedere in semifinale contro Vitas Gerulaitis un
incontro quasi vinto (conduceva due set a zero).
Ricordiamo il suo
palmares: oltre agli Australian Open 1977 vinse anche a Denver e
Christchurch 1974, Las Vegas e Chicago 1975, Columbus, Cincinnati,
San Francisco e Tokyo 1976, Sydney 1977, Palm Springs e New Orleans
1978, Rancho Mirage e Washington 1979, Manchester 1980 e Philadelphia
1981. In una carriera che l'ha visto sconfiggere tutti i suoi grandi
contemporanei, da Borg a McEnroe, da Connors a Lendl, fu anche
protagonista di alcune edizioni della Coppa Davis, competizione nella
quale mise insieme un saldo di 9 vittorie e quattro sconfitte. In
particolare lo ricordiamo protagonista della finale di Cincinnati del
1981 vinta contro l'Argentina, nella quale fu però sconfitto
nettamente da un grande Josè Luis Clerc.
Abbastanza noti i suoi
problemi successivi al ritiro: dopo un promettente inizio come
commentatore per la ESPN, fu coinvolto in una serie di vicende che lo
videro costretto al carcere in diverse occasioni, per vari motivi:
qualche anno fa ha raccontato i suoi guai finanziari e giudiziari in
un'autobiografia “Double Fault: my Rise and Fall and my Road Back”.
Attualmente, dopo aver venduto tutti i suoi trofei, sta cercando di
ricominciare con la terza moglie a Vero Beach, dove insegna tennis.
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