giovedì 28 novembre 2013

PILLOLE DAL PASSATO : ELIOT TELTSCHER


Il californiano Eliot Teltscher, classe 1959, fu un buon giocatore nel corso degli anni ‘70/80. Come molti suoi connazionali dell’epoca iniziò a farsi notare nell’ambito dell’attività universitaria (giocava per l’università dell’UCLA), per poi passare al tennis professionistico. Grande amico di John McEnroe, si racconta di quando i due, con pochi dollari in tasca, affrontarono da amateurs, la trasferta a Wimbledon, per tentare di superare le qualificazioni: per risparmiare divisero una piccola camera in una modestissima pensione e là maturò una delle più grandi rivelazioni degli ultimi decenni. Era il 1977 e John McEnroe non solo superò le qualificazioni ma arrivò direttamente in semifinale, dove fui fermato solo dall’allora n°1 del mondo Jimmy Connors. Se il mondo aveva scoperto il talento di Mac, per Teltscher (che pure in quel torneo giunse al terzo turno, suo miglior risultato di sempre a Wimbledon) ci volle un po’ più di tempo. 
Dopo un discreto esordio nel 1977, iniziò il 1978 vincendo alcuni challenger ed ottenendo qualche buon piazzamento nei tornei estivi americani e lo concluse conquistando il suo primo titolo ATP ad Hong Kong, in finale su Pat DuPre. Da allora la sua carriera fu in costante ascesa e mise insieme un palmares di tutto rispetto, conquistando altri nove titoli ATP, su un totale di 24 finali: Atlanta 1979 e 1980, su John Alexander e Terry Moor; Maui 1980 su Tim Wilkison; San Juan e San Francisco 1981, sut Tim Gullikson e Brian Teacher; Tokyo 1983, su Andres Gomez; Brisbane e Johannesbourg 1984, su Francisco Gonzalez e Vitas Gerulaitis; e Hong Kong 1987, su John Fitzgerald). Nel 1982, grazie ad una notevole costanza di rendimento ed un buon numero di eccellenti piazzamenti, riuscì ad arrivare sino al sesto posto del ranking mondiale, all’indomani della finale persa agli Internazionali d’Italia di Roma contro l’ecuadoriano Andres Gomez. 
Da segnalare anche una finale di doppio persa al Roland Garros nel 1981 (in coppia con Moor) ed il titolo di doppio misto sempre al Roland Garros nel 1984 con Barbara Jordan. I suoi migliori risultati in tornei dello Slam sono i quarti di finale raggiunti in Australia (1983) ed agli US Open (1980,1981 e 1983) e vanta vittorie su McEnroe (tre volte), Connors, Lendl, Tanner, Solomon, Gottfried, Gerulaitis, Nastase, Noah, Clerc, Cash e Wilander. Di lui ricordiamo infine il match vinto al terzo turno del Roland Garros 1979 contro Adriano Panatta: il nostro giocatore, che aveva acceso grandi speranze superando i primi due turni (con Kodes e Gimenez) e giocando splendidamente, contro Eliot era avanti due a set a zero, quando, secondo le cronache del tempo, “improvvisamente si spense la luce” e Teltscher riuscì a rimontare e vincere. 
Era un regolarista, a suo agio sia sulla terra che sulle superfici veloci: aveva anche un carattere piuttosto vivace, si ricordando alcune clamorose liti, fra cui la più celebre è quella avvenuta nel 1981 in un match di Parigi perso contro Ilie Nastase, al termine del quale prese per il bavero il giudice di sedia, accusandolo di avergli rubato un punto decisivo (vedi una delle foto del collage). Anche a causa di vari problemi fisici, fu poi costretto a rallentare l’attività agonistica fino al suo abbandono, avvenuto a meno di 30 anni. Si dedicò quindi ad attività di coaching, sia a livello universitario che privatamente per alcuni giocatori del circuito (tipo Gimelstob e Taylor Dent ma anche, per un breve periodo, Pete Sampras).

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