L’olandese
Betty Stove, classe 1945, fu un’ottima protagonista nel
corso degli anni ‘60/70. Nonostante dei seri problemi alla tiroide
all’inizio della carriera, riuscì a recuperare ed esprimere un
tennis di ottimo livello. Ottimo servizio e brillante gioco di volo,
fu principalmente una doppista, capace di diventare la prima
giocatrice del mondo nella specialità e di aggiudicarsi sei titoli
Slam, perdendo peraltro ben otto finali, e circa una settantina di
titoli in totale (vinse il Roland Garros, Wimbledon e gli US Open nel
1972, i primi due con la King e l’ultimo con la francese Françoise
Durr, quindi gli US Open del 1977 con Martina Navratilova ed infine
ancora Wimbledon e gli US Open nel 1979 con l’australiana Wendy
Turnbull). Da menzionare anche i quattro titoli di doppio misto,
conquistati col suo tradizionale compagno, il fortissimo sudafricano
Frew McMillan.
Ma la Stove fu, soprattutto nella seconda parte della
sua carriera, anche un’eccellente singolarista, in grado di
arrivare addirittura al quinto posto del ranking WTA ed è ricordata
soprattutto per la finale raggiunta a Wimbledon nel 1977, l’anno
del Centenario, quando sconfisse nei quarti la n°2 del seeding
Martina Navratilova ed in semifinale la britannica Sue Barker (così
impedendo una storica finale fra due giocatrici britanniche), prima
di cedere in finale, di fronte alla Regina, a Virginia Wade (46 63 61
il punteggio). A questo riguardo, è curioso notare come proprio nel
1977 la Stove fu capace di qualificarsi a tutte le tre finali del
torneo di Wimbledon ed a perderle tutte: oltre a quella del
singolare, perse la finale del doppio (con la Navratilova, contro la
Gourlay e la Russell) e quella del doppio misto (con McMillan, contro
Hewitt e la Stevens).
Nel suo palmares due titoli in singolare,
quello sull’erba di Bristol nel 1966 e quello conquistato a Tokyo
nel 1976, ed anche le quattro finali ottenute nel momento migliore
della sua carriera (Filderstadt, Brighton, Washington e Seattle nel
1978); ricordiamo anche la semifinale raggiunta agli US Open nel
1977, sconfitta da Chris Evert. Dotata di grande cultura ed
intelligenza, capace di parlare correntemente ben sei lingue , Betty
fu la prima donna ad avere un ruolo di rilevo nell’ITF, la
Federazione Internazionale, e fu per un lungo periodo la coach di
Hana Mandlikova.
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