Il
mancino napoletano, classe 1970, figlio di un facoltoso uomo d'affari
e residente già dall'età di 13 anni a Montecarlo, ebbe una buona
carriera a livello giovanile: dotato di un fisico prorompente, lo
ricordiamo campione italiano under 14 (abbiamo già mostrato la foto,
insieme al finalista Cristiano Caratti). Fu però il grande successo
ottenuto al torneo juniores di Wimbledon del 1987 a far crescere le
aspettative nei suoi confronti. In realtà la sua carriera non
mantenne le promesse: spesso criticato, specie nei primi anni di
professionismo, per alcuni discutibili atteggiamenti in campo
(ricordiamo che nella sua prima partecipazione a Wimbledon si segnalò
per il raggiungimento del terzo turno, ma anche per un comportamento
duramente “stigmatizzato” dalla stampa specializzata dell'epoca),
fu in linea generale piuttosto discontinuo. Dotato di notevole
potenza e di una spiccata attitudine per il gioco d'attacco, crediamo
che la sua mancata esplosione ad altissimi livelli sia dipesa da
alcuni limiti fisici/atletici e da una parziale capacità di
mantenere salda la concentrazione nell'arco di un match.
Ricordiamo
di aver visto in diretta tv le sue due uniche finali ATP: quella
persa con Sergi Bruguera nel 1993 sul cemento di Bordeaux e quella
persa con O.Rochus a Palermo nel 2000; oltre ad alcuni successi in
tornei challenger, altri piazzamenti importanti furono le semifinali
a Rye, Wembley, Rotterdam, Marsiglia e Ostrava con un best ranking di
n°67. In una carriera comunque dignitosa sconfisse ottimi giocatori
quali Korda, Krickstein, Mansdorf, Woodforde, Skoff, Schuettler,
Bruguera e Perez-Roldan, Meglio il rendimento in doppio, specialità
nella quale si espresse su livelli elevati, pur cambiando spesso
compagno: 5 i titoli nel palmares (tutti con compagni diversi, anche
con Gaudenzi a Casablanca e Camporese e Milano) ed un best ranking di
n°25. Importante il suo apporto in Coppa Davis, sempre in doppio: in
coppia con Camporese, Canè e Gaudenzi conquistò alcuni successi
importanti e fu determinante nell'edizione del 1998, culminata con
l'ultima finale azzurra, quella persa sfortunatamente a Milano contro
la Svezia di Norman e Gustafsson.
(nella
foto/archivio: Nargiso dopo il successo a Wimbledon juniores 1987,
sempre a Wimbledon nel 1989 e infine a Vienna nel 1990 durante il
terribile match di Davis perso contro l'austriaco Skoff)
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