Ci
sono alcuni tennisti, e sportivi in genere, che vengono spesso
definiti mitici, tutto sommato senza un perché. E' il caso anche del
“mitico” giapponese Shuzo Matsuoka, 45 anni, giocatore piuttosto
noto nel corso degli anni '80/90 e popolarissimo nel suo Paese:
ricordiamo i suoi quarti di finale raggiunti a Wimbledon nel 1995,
quando fu sconfitto dal futuro campione Pete Sampras, da lui
precedentemente battuto in un grande e famoso match a Toronto nel
1991. Indimenticabili le sue esultanze, sempre colorite. Un titolo
ATP conquistato nel suo anno migliore, il 1992 (best ranking n°46),
quello di Seoul, vinto in finale sull'australiano Todd Woodbridge ed
anche la storica finale raggiunta sull'erba del Queen's dove batté
due fuoriclasse (ed "erbivori") del calibro di Goran
Ivanisevic e Stefan Edberg, prima di cedere al sudafricano Wayne
Ferreira. Interessante quanto accadde nel 1995, durante il primo
turno degli US Open in un match che lo opponeva al ceco Petr Korda:
in quell'occasione Shuzo, sfinito dopo un match tiratissimo (era
avanti per 2 set ad uno, tutti terminati al tie-break e sotto 6-5 nel
quarto set), cadde a terra in preda ai crampi, gridando per il dolore
(vedi foto). Il regolamento, francamente assurdo, non prevedeva sino
ad allora possibilità di avere un “injury time” in caso di
crampi: quindi, non solo nessuno lo aiutò ma fu addirittura
squalificato! Fu proprio dopo quell'episodio che si adottò una
modifica del regolamento per permettere appunto l'inserimento di
questa tipologia di infortunio (molto comune) fra quelle per le quali
veniva permesso l'intervento medico. Ritiratosi nel 1998 ha sposato
una celebrità della tv giapponese e ricopre, per la stessa tv, il
ruolo di apprezzato commentatore sportivo.
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