lunedì 18 novembre 2013

PILLOLE DAL PASSATO : GENE MAYER



Newyorkese purosangue, Eugene “Gene” Mayer, classe 1956, seguì da ragazzo le orme del fratello maggiore Sandy, uno che rivaleggiava nei tornei giovanili con avversari come Jimmy Connors (da cui perdeva sempre o quasi) e Brian Gottfried. Di formazione universitaria (Stanford), Gene è stato probabilmente uno dei giocatori più divertenti visti nella prima metà degli anni '80. Dotato di un tennis personalissimo, giocava entrambi i fondamentali a due mani e utilizzava delle traiettorie atipiche, servendosi in maniera continua del drop-shot, colpo nel quale era un autentico artista; anche per questa sua atipicità, era un giocatore versatile, a suo agio su tutte le superfici. 
Penalizzato da un fisico fragile, in un'epoca nel quale il ritiro non era, come oggi, una spiacevole consuetudine, Gene fu costretto ad abbandonare diversi match: ricordiamo una foto scattata durante la finale di Las Vegas (giocava con Connors) nel 1982 nella quale giaceva a terra per un infortunio alla caviglia. In quell'occasione si ritirò, così come, per esempio, con Gianni Ocleppo, che per ben due volte beneficiò del suo abbandono (US Open 1980 e Milano 1981). 
Gene, che iniziò a giocare a tennis a soli due anni (uno dei motivi del suo tennis integralmente bimane), spinto dal padre, emerse tardi nel circuito professionistico perché prima preferì concentrarsi e completare gli studi universitari, ottenendo la laurea in Scienza Politiche. Sino al 1977 ottenne solo qualche discreto piazzamento, soprattutto in tornei Grand Prix americani di secondo piano, ma nel 1978 il suo rendimento cominciò a crescere: giunse il primo titolo ATP, a Guadalajara in Messico (in finale su John Newcombe, dopo aver battuto il fratello Sandy in semifinale) e chiuse l'anno vicino ai primi 50. Nel 1979 Gene si laureò, con un anno di anticipo, e poté dedicare tutta la sua attenzione al tennis: gli esiti furono evidenti. Il successo a Colonia, le finali di Houston e Stoccolma, le semifinali di Las Vegas, Roma (si ritirò in semifinale con Vilas) e Vienna, svariati piazzamenti nei quarti di finale ed il buon rendimento nei tornei dello Slam, gli permisero di chiudere l'anno al 12° posto mondiale. A partire dall'anno dopo, il 1980, e sino al 1983, ebbe inizio un quadriennio che vide Gene costantemente tra i primi dieci giocatori del mondo: gli mancò solo il grande guizzo nei tornei dello Slam (raggiunse solo due volte i quarti a Wimbledon ed agli US Open), ma si tolse grandi soddisfazioni, riuscendo tra l'altro a sconfiggere tutti i più grandi dei suoi tempi: Borg, McEnroe, Connors, Lendl, Newcombe, Vilas, Wilander, Becker e persino Ken Rosewall. Nel 1980, anno in cui raggiunse il suo best ranking col 4° posto mondiale, mantenne un rendimento elevatissimo, vincendo 5 titoli (Denver, Metz, Los Angeles, Cleveland e San Francisco), più tre finali e la semifinale del Masters (dove batté sia Borg che McEnroe). Nel 1981 vinse a Memphis, Denver, Cleveland e Stoccolma (in finale sul fratello Sandy, vedi una delle foto del collage), nel 1982 a Monaco e nel 1983 a Rotterdam e Los Angeles, sempre mantenendo un rendimento eccellente e confermandosi saldamente fra i top ten. Nel 1982, inoltre, si tolse la soddisfazione di vincere da protagonista la Coppa Davis col team americano (insieme a McEnroe e Fleming): in finale, a Grenoble, vinse sulla terra rossa indoor il suo match contro Henri Leconte. A partire dal 1984 il rendimento calò e iniziò a subentrare qualche problema fisico: giocò e perse le sue due ultime finali (a Monaco e Stoccarda, contro Pimek e Leconte), ma tenne comunque ancora duro, rimanendo, grazie ad altri ottimi piazzamenti, fra i primi 20 giocatori del mondo. Ma l'anno dopo praticamente smise di giocare. Apparve nel 1985 solo a Toronto, perdendo nei quarti da Fibak e nel 1986 a Stoccarda, sconfitto da Sundstrom. Quindi si ritirò, limitandosi a giocare in qualche torneo senior e facendo un'apparizione a sorpresa nel 2001, a 45 anni, al torneo challenger di Wikiloa, nelle Hawaii, dove batté il francese Kauffmann, prima di perdere da uno dei gemelli Bryan, Mike.
Concludiamo ricordando che, nei primi anni di carriera, Gene giocava con continuità il doppio, con vari compagni e spesso col fratello Sandy: arrivò sino al quinto posto del ranking di specialità e vinse per ben due volte il Roland Garros, nel 1978 con Hank Pfister e nel 1979 proprio con Sandy (con cui vinse anche altri 4 tornei)



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