Newyorkese
purosangue, Eugene “Gene” Mayer, classe 1956, seguì da ragazzo
le orme del fratello maggiore Sandy, uno che rivaleggiava nei tornei
giovanili con avversari come Jimmy Connors (da cui perdeva sempre o
quasi) e Brian Gottfried. Di formazione universitaria (Stanford),
Gene è stato probabilmente uno dei giocatori più divertenti visti
nella prima metà degli anni '80. Dotato di un tennis personalissimo,
giocava entrambi i fondamentali a due mani e utilizzava delle
traiettorie atipiche, servendosi in maniera continua del drop-shot,
colpo nel quale era un autentico artista; anche per questa sua
atipicità, era un giocatore versatile, a suo agio su tutte le
superfici.
Penalizzato
da un fisico fragile, in un'epoca nel quale il ritiro non era, come
oggi, una spiacevole consuetudine, Gene fu costretto ad abbandonare
diversi match: ricordiamo una foto scattata durante la finale di Las
Vegas (giocava con Connors) nel 1982 nella quale giaceva a terra per
un infortunio alla caviglia. In quell'occasione si ritirò, così
come, per esempio, con Gianni Ocleppo, che per ben due volte
beneficiò del suo abbandono (US Open 1980 e Milano 1981).
Gene,
che iniziò a giocare a tennis a soli due anni (uno dei motivi del
suo tennis integralmente bimane), spinto dal padre, emerse tardi nel
circuito professionistico perché prima preferì concentrarsi e
completare gli studi universitari, ottenendo la laurea in Scienza
Politiche. Sino al 1977 ottenne solo qualche discreto piazzamento,
soprattutto in tornei Grand Prix americani di secondo piano, ma nel
1978 il suo rendimento cominciò a crescere: giunse il primo titolo
ATP, a Guadalajara in Messico (in finale su John Newcombe, dopo aver
battuto il fratello Sandy in semifinale) e chiuse l'anno vicino ai
primi 50. Nel 1979 Gene si laureò, con un anno di anticipo, e poté
dedicare tutta la sua attenzione al tennis: gli esiti furono
evidenti. Il successo a Colonia, le finali di Houston e Stoccolma, le
semifinali di Las Vegas, Roma (si ritirò in semifinale con Vilas) e
Vienna, svariati piazzamenti nei quarti di finale ed il buon
rendimento nei tornei dello Slam, gli permisero di chiudere l'anno al
12° posto mondiale. A partire dall'anno dopo, il 1980, e sino al
1983, ebbe inizio un quadriennio che vide Gene costantemente tra i
primi dieci giocatori del mondo: gli mancò solo il grande guizzo nei
tornei dello Slam (raggiunse solo due volte i quarti a Wimbledon ed
agli US Open), ma si tolse grandi soddisfazioni, riuscendo tra
l'altro a sconfiggere tutti i più grandi dei suoi tempi: Borg,
McEnroe, Connors, Lendl, Newcombe, Vilas, Wilander, Becker e persino
Ken Rosewall. Nel 1980, anno in cui raggiunse il suo best ranking col
4° posto mondiale, mantenne un rendimento elevatissimo, vincendo 5
titoli (Denver, Metz, Los Angeles, Cleveland e San Francisco), più
tre finali e la semifinale del Masters (dove batté sia Borg che
McEnroe). Nel 1981 vinse a Memphis, Denver, Cleveland e Stoccolma (in
finale sul fratello Sandy, vedi una delle foto del collage), nel 1982
a Monaco e nel 1983 a Rotterdam e Los Angeles, sempre mantenendo un
rendimento eccellente e confermandosi saldamente fra i top ten. Nel
1982, inoltre, si tolse la soddisfazione di vincere da protagonista
la Coppa Davis col team americano (insieme a McEnroe e Fleming): in
finale, a Grenoble, vinse sulla terra rossa indoor il suo match
contro Henri Leconte. A partire dal 1984 il rendimento calò e iniziò
a subentrare qualche problema fisico: giocò e perse le sue due
ultime finali (a Monaco e Stoccarda, contro Pimek e Leconte), ma
tenne comunque ancora duro, rimanendo, grazie ad altri ottimi
piazzamenti, fra i primi 20 giocatori del mondo. Ma l'anno dopo
praticamente smise di giocare. Apparve nel 1985 solo a Toronto,
perdendo nei quarti da Fibak e nel 1986 a Stoccarda, sconfitto da
Sundstrom. Quindi si ritirò, limitandosi a giocare in qualche torneo
senior e facendo un'apparizione a sorpresa nel 2001, a 45 anni, al
torneo challenger di Wikiloa, nelle Hawaii, dove batté il francese
Kauffmann, prima di perdere da uno dei gemelli Bryan, Mike.
Concludiamo
ricordando che, nei primi anni di carriera, Gene giocava con
continuità il doppio, con vari compagni e spesso col fratello Sandy:
arrivò sino al quinto posto del ranking di specialità e vinse per
ben due volte il Roland Garros, nel 1978 con Hank Pfister e nel 1979
proprio con Sandy (con cui vinse anche altri 4 tornei)
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