Riprendiamo
il racconto di alcuni dei match storici che hanno protagonisti i
giocatori italiani. Stavolta
ripercorriamo un incredibile match, quello che, nel primo turno
degli Internazionali d'Italia del 1976, oppose il discreto
australiano Kim Warwick, allora n°66 ATP (con un best ranking in
carriera di n°15 ed in seguito finalista agli Australian Open del
1980, sconfitto dall'americano Brian Teacher). Adriano, non avendo
sino ad allora ottenuto risultati particolarmente brillanti
nell'amato torneo di casa, sentiva un po' il “complesso” del Foro
Italico.
Così lo stesso Panatta raccontò il match in una sua
autobiografia, uscita l'anno successivo: “Credo
che i 4.000 spettatori del centrale del Foro Italico quel giorno, il
25 maggio 1976, non si siano annoiati: i primi due set con Warwick
erano filati lisci. Il primo l'avevo perso giocando male (“Ci
risiamo” - mi dicevo - “qui a Roma non c'è niente da fare”):
ce l'avevo anche col campo, troppo molle, malgrado i ritocchi
effettuati in mattinata dagli addetti. Nel secondo set il mio
avversario aveva commesso qualche banalità ed avevo vinto per 6-4:
ma il bello doveva ancora venire! Il “thrilling” al terzo set: in
poco tempo l'australiano arrivava sul 5-1 in suo vantaggio, sul 5-2
ha ben cinque match-points, ma li spreca tutti malamente. Sul 5-4
serve e arriva sul 40-0, ma anche questa volta niente da fare per
lui: nel corso del game ha un'altra palla per chiudere, ma la annullo
con una volée. Vinco il gioco successivo sul mio servizio, a zero e
sulla battuta del mio avversario spreco anch'io un prezioso
match-point, mettendo in rete un brutto diritto. Sei pari: si va al
tie-break: ma chi crede che tutte le emozioni siano finite, si
sbaglia di grosso! Mi trovo sotto 4-6: con una volée ed uno smash
annullo gli ultimi due match-points all'australiano, ormai distrutto
psicologicamente davanti a tante occasioni perdute. Questa volta ci
siamo... Warwick sbaglia un passante, rincorro con successo una
smorzata e la metto fuori portata. Mi basta. Warwick per undici volte
è stato ad un pelo dalla vittoria, Adriano Panatta per undici volte
è stato ad un soffio dall'umiliante sconfitta nel primo turno degli
Internazionali d'Italia, come nel 1972 e nel 1974!(......) Il resto è
cronaca: Franulovic, Zugarelli, Solomon (con il suo polemico ritiro),
Newcombe. Sono questi i tennisti che uno dopo l'altro ho eliminato,
prima di giungere alla grande finale con l'argentino-poeta Guillermo
Vilas, che ho battuto in quattro set, 2-6, 7-6, 6- 2, 7- 6”.
Racconta
Gianni Clerici “Kim è un bestione tutto stupore e ferocia, con il
cervello di un bambino. I suoi colpi possono diventare pericolosi, in
certi periodi dell'anno, così come arrivano le grandi piogge, e la
mietitura....Scuro nel volto, picchettato di efelidi, gli occhietti
arrossati dal sole, Kim palleggiava con violenza da coltivatore
diretto. Si apriva brecce, e arraffava poi al volo i passanti, come
fossero ciuffi di gramigna”.
Il
record di 11 match-points annullati in un unico incontro è tuttora
imbattuto. La settimana seguente Panatta giocherà al Roland Garros
e, dopo aver annullato un match-point al primo turno al cecoslovacco
Pavel Hutka con una incredibile volée in tuffo, vincerà un altro
titolo prestigioso, diventando il quarto giocatore del mondo.
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