L'ungherese
Andrea Temesvari era particolarmente popolare nel corso degli anni
'80, soprattutto fra il pubblico maschile... Classe 1966, ebbe una
discreta carriera a livello giovanile, prima di esordire 16enne nel
circuito WTA, dove subito mostrò delle importanti qualità fisiche e
un potente gioco da fondo campo. Quasi agli esordi si aggiudicò il
suo primo titolo, ad Hershey negli U.S.A. (sconfiggendo la francese
Tanvier) per poi perdere, due mesi dopo, la finale di Lugano solo da
Chris Evert. Il 1983 fu senza dubbio il suo anno migliore: dopo un
buon inizio di stagione nei tornei americani (semifinali a Marco
Island e Oakland, quarti a Palm Beach e Hilton Head e vittorie su
avversarie come Austin, Ruzici, Rinaldi e Potter), gli appassionati
italiani ricorderanno la sua vittoria agli Internazionali d'Italia
(allora giocati a Perugia), trasmessa in diretta Rai, quando
sbaragliò le avversarie, infliggendo loro dei punteggi severissimi
(batté avversarie come Sukova e Maleeva, in semifinale rifilò un
"cappotto" alla Rinaldi e in finale Bonnie Gadusek raccolse
solo un game). Nel prosieguo della stagione cedette alla Mandlikova a
Parigi ed alla Bassett a Wimbledon, ma poi fece centro, senza cedere
un set e dominando le avversarie, a Hitfeld in Germania (sulla Pfaff)
e ad Indianapolis (sulla Garrison). Nel finale di stagione,
nonostante il best ranking di n°7, arrivarono però i primi problemi
fisici che la costrinsero al ritiro a Brighton (in semifinale con la
Evert) ed a Stoccarda (con la Pfaff). Nelle stagioni seguenti, la
Temesvari uscì dalle prime 10, pur restando fra le prime 20 e, anche
condizionata da problemi fisici, si perse un po' per strada: ottenne
alcuni buoni piazzamenti in semifinale (Indianapolis, Brighton e
Zurigo nel 1984, quando giocò discretamente anche negli Slam) e nel
1985 conquistò il suo ultimo titolo ancora ad Indianpolis. Nel 1986
i problemi fisici si acuirono e l'ungherese, nonostante sporadiche
buone prestazioni, uscì dalle prime 50 del mondo, riducendo
notevolmente la propria attività agonistica: peraltro, proprio in
quell'anno, ebbe la bella consolazione di aggiudicarsi il titolo di
doppio al Roland Garros, giocando con una compagna niente male,
Martina Navratilova, e sconfiggendo in finale un'altra “discreta”
coppia: Steffi Graf e Gabriela Sabatini! A partire dal 1987 iniziò
però un vero e proprio calvario fisico: due interventi chirurgici,
alla caviglia ed alla spalla, la costrinsero ad una lunghissima
inattività. Rientrò solo nel 1989, recuperando solo in minima parte
il suo tennis migliore: giocò una stagione discreta, ritrovando un
posto fra le prime 50 del mondo e raggiungendo l'ultima finale della
sua carriera, a Mahwah, dove perse dalla n°1 del mondo Steffi Graf.
Giocò ancora sino al ritiro, avvenuto nel 1997, alternando qualche
discreto risultato e buona vittoria (Novotna, Zvereva, McNeil,
K.Maleeva e Provis) a tante sconfitte e repentine eliminazioni: anche
giocando alcuni tornei minori ITF, come quello casalingo di Budapest
che vinse in due occasioni, si mantenne intorno al centesimo posto
mondiale. Ma della giocatrice di un tempo, purtroppo, era rimasto
solo uno sbiadito ricordo.
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