mercoledì 20 novembre 2013

MATCH STORICI : CAMPORESE- LENDL 2-6 7-6 7-6 (FINALE ROTTERDAM 1991)



Già da un po' di tempo si era capito che Omar Camporese aveva della qualità davvero notevoli: servizio e diritto erano di primissimo livello. Difettava negli spostamenti laterali e nel fondo, Omar, e qualcuno lo rimproverava per la mancanza di quello che gli americani chiamano “punch”, la cattiveria agonistica. Il suo 1991 era iniziato con due sconfitte con un "oscuro" svedese, Lars Jonsson (in semifinale a Wellington ed al 2° turno di Auckland) ed era proseguita con lo storico, interminabile match perso per 14-12 al quinto set contro Boris Becker agli Open d'Australia. Era poi arrivato il match di Davis di Stoccarda, dove aveva dominato in tre set il prossimo campione di Wimbledon Michael Stich e aveva subito una rimonta da 2 set a zero ancora contro Becker, in un match questa volta pesantemente condizionato da alcuni gravi errori arbitrali. Quindi erano arrivate tre sconfitte, due inopinate (con Nargiso a Milano e con l'ombra di Wilander a Bruxelles) ed una accettabile (con Edberg a Stoccarda). Si presentò allora sul sintetico Rotterdam in buona condizione, con questi risultati un po' altalenanti ed il 42° posto nel ranking ATP. Iniziò sconfiggendo in tre set il tedesco Eric Jelen (6-2 2-6 6-2), quindi l'austriaco Alex Antonitsch (6-4 6-3) ed il ceco Karel Novacek (6-4 7-5). In semifinale ingaggiò una durissima battaglia con l'olandese Paul Haarhuis, ottimo doppista ma spesso brillante ed insidioso anche in singolare (6-7 6-2 7-6). In finale lo attendeva un quasi 31enne Ivan Lendl: non era più la macchina di un tempo, era scivolato al terzo posto nel ranking ATP e risentiva già di diversi acciacchi. Ma in quell'inizio stagione aveva giocato la finale agli Open d'Australia (persa con Becker) e veniva da due successi consecutivi, a Phladelphia e Memphis..

Omar si presenta quindi alla sua seconda finale ATP, di certo la più prestigiosa (la prima fu quella persa l'anno prima a San Marino contro Guillermo Perez-Roldan): l'inizio del match però è ben poco incoraggiante. Il nostro giocatore appare teso e impacciato, perde il servizio a freddo, sciupa alcune palle break e infine cede nuovamente il servizio: in un attimo è 6-2 per Ivan! Nel secondo set si segue la regola del servizio, col bolognese che pare in crescita: il servizio ed il diritto, sia lungolinea che a sventaglio, paiono aver trovato la giusta misura. Con un gran game arriva il break ma Lendl, nonostante un evidente nervosismo (si sfoga platealmente contro il pubblico, accusato di far troppo rumore), ottiene l'immediato contro-break. Si arriva in un attimo al tie-break, dove Omar parte benissimo e chiude in maniera autoritaria, con un eccellente passante di diritto.
Ma il terzo set sembra non offrire alcuna speranza: Camporese perde a zero il servizio d'apertura e Lendl, giocando con attenzione i propri turni di servizio, si trova sul 5-4 a servire per il match, dopo aver concesso appena due “quindici” nelle quattro volte in cui aveva battuto. Ivan sul 30 pari piazza un ace, arrivando al match point: tutte le speranze sembrano tramontate, ma l'ex-cecoslovacco sbaglia un rovescio non impossibile. Ne arriva un secondo, Lendl decide di attaccare ma non riesce ad addomesticare la volèe di rovescio sull'ottimo passante di Omar. E qui il match cambia: un dirittone, "un nastro azzurro" ed arriva l'inatteso contro-break. Entrambi tengono agevolmente il proprio servizio, rimandando tutto al tie-break. Omar vola 3-1, aiutato da Lendl, ma ricambia il regalo sbagliando un facilissimo diritto: è 3 pari e subito 4-3 Camporese, con due servizi a seguire. Sul primo Omar si fa attaccare ma Ivan sbaglia uno smash non impossibile, ma sul secondo un'ottima prima gli regala tre match-points! Lendl annulla il primo ma sul secondo qualcuno ricorderà la sequenza degli eventi: Lendl colpisce male un facile diritto lasciando il campo aperto, Camporese arriva, quasi inciampando, e ributta la palla dall'altra parte, sotto lo sguardo attonito di Ivan Il terribile.......E' il successo: “Probably I'm still dreaming....” esordisce emozionatissimo Omar al microfono davanti al pubblico olandese.

Il nostro giocatore conquista il primo titolo ATP e l'accesso fra i primi 30 giocatori del mondo, ma, nonostante le attese, la stagione 1991 prosegue con qualche acuto (semifinali a Bologna, quarti a Barcellona, New Haven, Long Island e Parigi Bercy), qualche sconfitta onorevole (con Stich, futuro campione, in 4 set a Wimbledon, col solito Becker in 3 set a Stoccolma, con Lendl, Emilio Sanchez e Korda), qualche vittoria prestigiosa (Courier, Hlasek) ed una serie di rovesci spesso sorprendenti (Kulti a Roma, Miniussi a Parigi, Fetterlein in Coppa Davis e ancora Arriens, Champion, Thoms e Mezzadri).

(foto del nostro archivio: Omar un istante dopo la vittoria)

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