Certamente
poco nota nel nostro Paese è la storia di questa competizione, sponsorizzata dalla
Aetna, una grossa compagnia di assicurazioni, ed organizzata dal WCT. L'antefatto è
semplice: come molti ricordano sino al 1968 esisteva la distinzione
fra tennisti dilettanti e professionisti. A partire dal 1968, invece,
con l'avvento dell'era Open ci fu il superamento di quella
distinzione ormai anacronistica: fu quindi permesso ai professionisti di
partecipare agli stessi tornei dei dilettanti, compresi quelli del
Grande Slam. Ciò che è forse meno noto è che la Coppa Davis si
adeguò in ritardo a questa novità, impedendo ai giocatori
professionisti di partecipare alla manifestazione e consentendone
l'accesso solo a coloro che mantenevano lo status di “amateur”:
questa forma di ostracismo durò sino al 1973, quando nella finale di
Cleveland i rientranti Laver e Newcombe spazzarono via il team
americano. Nel 1970 però, in costanza di questo divieto, il WCT
pensò di organizzare un evento a squadre che permettesse ai
professionisti delle due superpotenze del tennis, U.S.A. e Australia
(dominatrici di tutte le edizioni della Coppa Davis disputatesi dal
1937 in poi), di incontrarsi su base annuale, trasformando l'evento
in una kermesse di tennis, spettacolo e beneficenza. La formula
prevedeva 4 giorni di tennis con sette incontri totali, cinque
singolari e due doppi, oltre ad alcuni match che vedevano impegnati
degli ex-tennisti con personaggi dello sport o dello spettacolo (nel
1977, per esempio, il capitano americano Dennis Ralston, finalista a
Wimbledon nel 1966, giocò dei match di esibizione con OJ Simpson e
Bill Cosby); inoltre, il montepremi totale, fissato in 50.000
dollari, veniva così ripartito: la metà al team vincitore, un
quarto a quello sconfitto ed un altro quarto in beneficenza. La
competizione ebbe luogo in diverse città americane, Boston, New
Heaven, Hartford, e fu presa molto sul serio dai partecipanti, che si
diedero battaglia, regalando spettacolo al numeroso pubblico. Ad un
dominio australiano nelle edizioni iniziali, fece seguito un riscatto
americano: grande entusiasmo del pubblico soprattutto nell'edizione
record del 1977, tenutasi ad Hartford, quando gli “yankees”
travolsero gli “aussies” con un secco 7-0, grazie ai successi di
Connors, Stockton, Gottfried e dei doppi sui canguri un po'
declinanti (Alexander, Roche, Case ed Edmondson non furono
sufficienti ad evitare il “cappotto”). Oltre al già citato
Connors, refrattario alla Coppa Davis ma spesso presente all'Aetna,
parteciparono giocatori del calibro di Laver, Rosewall, Newcombe,
Emerson, Roche e Stolle, per gli australiani, ed Ashe, Smith,
Riessen, Lutz, Gorman, Stockton e Gottfried per gli americani. La
Aetna, però, ritirò nel 1980 la sua sponsorizzazione e la
competizione cessò in quel momento di esistere.
(nella
foto, il team americano vincitore dell'Aetna WCT World Cup nel 1976,
da sinistra il capitano Dennis Ralston, Bob Lutz, Dick Stockton, Stan
Smith, Arthur Ashe e Jimmy Connors)
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