martedì 26 novembre 2013

PILLOLE DAL PASSATO : TODD MARTIN





Classe 1970, Martin fu un giocatore molto brillante ed attivo nel corso degli anni '90: di estrazione universitaria, fisico imponente, Todd incarnava alla perfezione l'ideale del bravo ragazzo americano, anche per il suo splendido comportamento dentro e fuori il campo da tennis, che gli valse anche il Tour Sportmanship Award nel 1993 e 1994. Molto stimato dai suoi colleghi, tendiamo ad associarlo ad un altro gentleman, Tim Mayotte, sebbene a nostro parere Martin sia stato più forte: ma ogni tanto anche lui, come Tim, ha peccato sul piano del “punch”, della cattiveria agonistica, che lo ha privato di qualche alloro più importante. Valga come esempio una delle due finali Slam da lui giocate, quella degli US Open del 1999 quando, in vantaggio per due set ad uno, subì in modo un po' troppo passivo la prepotente rimonta di Andre Agassi; ma l'esempio più clamoroso è probabilmente la semifinale persa a Wimbledon nel 1996 contro il connazionale MaliVai Washington, giocatore a lui certo non inferiore, nonostante un robusto vantaggio di 5-1 nel quinto set. E' nostra opinione che Todd, in finale, sarebbe stato per Richard Krajicek un avversario molto più scomodo di quanto non fu il buon Washington. 
Dotato di un notevolissimo servizio e di un eccellente gioco di volo, Martin aveva però anche degli ottimi colpi di rimbalzo, che gli permisero di ottenere risultati un po' su tutte le superfici. Oltre alla già menzionata finale degli US Open 1999, dopo la quale conquistò il suo best ranking col 4° posto, ottenuta grazie anche a due incredibili match vinti al quinto set col modesto francese Stephane Huet e con l'allora top ten anglo-canadese Greg Rusedski, vanta anche la finale agli Australian Open del 1994, in quell'occasione fermato da Pete Sampras (dopo aver superato Edberg in semifinale); per lui anche due semifinali a Wimbledon, quella già citata del 1996 e quella del 1994, quando batté Agassi e perse da Sampras. In una carriera che l'ha visto spesso “fermo ai box” per problemi fisici, ed altre volte “bardato” con delle vistose fasce elastiche, ha sconfitto almeno una volta tutti i grandi della sua epoca e giocato 20 finali ATP, conquistando 8 titoli, su tutte le superfici: Coral Springs 1993 (su David Wheaton), Memphis ed il Queen's 1994 (su Brad Gilbert e Sampras), ancora Memphis 1995 (su Paul Haarhuis), Sydney 1996 (su Ivanisevic), Barcellona e Stoccolma 1998 (su Alberto Berasategui e Thomas Johansson), di nuovo Sydney 1999 (su Alex Corretja). In particolare fu abbastanza sorprendente il suo convincente successo sulla terra rossa di Barcellona, dove gli americani non vincevano dal lontano 1956 (con Herbie Flam). 
Giocò anche con una certa continuità la Coppa Davis, competizione nella quale, fra singolo e doppio, ha un saldo (non esaltante) di 16 vittorie e 14 sconfitte: in particolare lo ricordiamo nella semifinale contro l'Italia nel 1998 a Milwaukee, sconfitto in tre set da un grandissimo Davide Sanguinetti ed anche in doppio, con Justin Gimelstob, superato da Andrea Gaudenzi e Diego Nargiso, nell'incontro che regalò al nostro Paese la settima ed ultima finale della storia. Attualmente vive in Florida e si occupa di encomiabili ed importanti progetti di beneficenza, dedicandosi spesso al golf, disciplina nel quale è considerato uno dei più forti fra i tennisti.

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