martedì 19 maggio 2015

PILLOLE DAL PASSATO : DICK STOCKTON





Ottimo giocatore americano degli anni '70 era il newyorkese Richard “Dick” Stockton. Classe 1951, ebbe un'eccellente carriera già a livello juniores, vincendo l'Orange Bowl nel 1968, in finale con il connazionale Paul Gerken e poi continuando a giocare molto bene anche a livello universitario, dove si aggiudicò, tra l'altro, il prestigioso titolo NCAA sia in singolare che in doppio (nel 1972). Dopo la prima finale in carriera, persa a Merion nel 1971 con Clark Graebner e le semifinali raggiunte a Columbus e Tanglewood nel 1972, arrivarono i primi risultati importanti nel 1973, quando lo troviamo finalista al WCT di Miami (superato da Laver), semifinalista a Richmond e Bruxelles e spesso ottimo piazzato. Nel 1974 conquistò i suoi primi titoli, al WCT di Atlanta (con Jiri Hrebec) e Adelaide (con Geoff Masters), andò in finale a Charlotte (sconfitto da Borowiak) e soprattutto in semifinale a Wimbledon, suo miglior risultato Slam (perse con Connors), oltre che a Maui e Tokyo. Ormai stabilmente fra i primi 20 del mondo, Stockton visse in questi anni le stagioni migliori, avviandosi verso il meritato accesso nei Top Ten: nel 1975 vinse il WCT di San Antonio (con Stan Smith) e perse le finali di Forth Worth e Washington (con John Alexander e Mark Cox); nel 1976 vinse il WCT di Lagos (con Arthur Ashe), andò in finale a Sydney (con Roche), in semifinale a Philadelphia, Roma WCT, Dallas, Cincinnati, Louisville, San Francisco, Perth e Tokyo e nei quarti agli US Open. L'anno migliore fu il 1977 che lo condusse al best ranking di n°8: mise in bacheca l'importantissimo titolo degli U.S. Pro indoor di Philadelphia (battendo in finale il n°1 del mondo Jimmy Connors), si ripeté ancora con Connors al WCT di Toronto, quindi vinse a Rotterdam (su Nastase); lo troviamo poi in finale alle WCT Finals di Dallas (dove Connors si prese la rivincita), in semifinale a Londra, al Torneo dei Campioni ed alla WCT Challenge Cup e nei quarti agli US Open, dove batté Adriano Panatta ed approfittò del ritiro di Bjorn Borg, prima di cedere ad Harold Solomon. Il 1978 lo vide in leggero calo rispetto all'anno precedente, sebbene ancora saldamente fra i primi 20: si aggiudicò il suo ultimo titolo a Little Rock (con Hank Pfister), fu finalista al WCT di Birmingham (battuto da Borg) ed a San Francisco (sconfitto da John McEnroe) e semifinalista a Cleveland, Wembley e soprattutto al Roland Garros, dove eguagliò il suo miglior risultato Slam, sulla superficie forse meno amata (perse con Vilas). Dal 1979 ebbe invece inizio un calo di rendimento che lo portò progressivamente a scivolare nel ranking mondiale: segnaliamo solo la semifinale a Denver e qualche altro buon piazzamento nei quarti. Anni neri furono quelli seguenti, che videro Stockton uscire dai primi cento: giunsero tante sconfitte e possiamo menzionare solo la semifinale sull'erba di Manchester (1980) e l'ultima finale ATP, a South Orange (1981, sconfitto da Glickstein). Rallentò quindi l'attività, giocando ancora per qualche anno, senza ottenere risultati degni di nota. Da menzionare anche i 16 titoli conquistati nel doppio (fra un Masters WCT vinto nel 1977 in coppia con Vijay Amritraj) e le vittorie con quasi tutti i grandi: Laver, Rosewall, Borg, Connors, Nastase, Smith, Ashe e Newcombe, giusto per citarne alcuni. Infine ricordiamo alcune partecipazioni alla Coppa Davis, con un saldo di 5 vittorie e 5 sconfitte, fra singolare e doppio.