lunedì 25 novembre 2013

CHI SI RICORDA DI....CHIP HOOPER?







Qualcuno ricorderà l'americano di colore Chip Hooper, giocatore enorme (alto circa 1,98m) e dal fisico spaventoso. Sino al 1981 si dedicò al tennis prevalentemente a livello universitario ed a qualche torneo americano, ma nel 1982 si presentò di prepotenza nel circuito ATP all'allora importantissimo torneo di Philadelphia, dove si espresse ad alti livelli, sfruttando la sua grande forza fisica ed il suo potente servizio: in quel torneo arrivò sino alla semifinale, battendo fra gli altri Fleming e Tanner ed uscendo sconfitto solo con Jimmy Connors. Da quel momento iniziò una importante ascesa nel ranking ATP raggiungendo, con una buona continuità di rendimento, un best ranking di n°17; non riuscì a conquistare nessun titolo in singolare, ma solo due finali a Nancy 1983 sconfitto da Nick Saviano) e ad Auckland 1984 (superato dal carneade connazionale Danny Saltz), ottenendo solo cinque successi in doppio. “Ballò” però per breve tempo, poiché altrettanto rapidamente iniziò il suo declino, che lo portò a lasciare l'attività poco meno che trentenne dopo una lunga serie di risultati negativi e qualche problema fisico. Qualche appassionato italiano lo ricorderà in semifinale all'indimenticato torneo indoor di Milano del 1983, sconfitto, non senza problemi, dal futuro campione Ivan Lendl. Concludiamo citando alcune sue vittorie su giocatori alto livello, quali Edberg, Kriek, Tanner, Taroczy, Smid, Solomon ed anche il nostro Adriano Panatta; nel 1982 vinse infine il premio dell'ATP come Newcomer of the year, cioè come miglior “rookie” (esordiente) della stagione.

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