mercoledì 27 novembre 2013

VECCHIE STORIE : I RANKING MONDIALI




La storica foto è del 22 agosto del 1973: proprio alla viglia dell'emissione della prima classifica mondiale dell'ATP Ilie Nastase, ufficialmente numero uno del mondo, riceve a New York il “Dewars Merit Award”. Per decenni del classifiche mondiali di singolare erano spesso controverse, dando talvolta vita persino a delle dispute divertenti. Sino a che nel 1973 prima l'ATP e poi nel 1975 la WTA introdussero l'era del computer. Da allora “Blinky”, il computer dell'ATP, e Medusa, il computer della WTA, hanno emesso ogni settimana delle classifiche basate sui risultati conseguiti, che sono stati utili come guida per stabilire le teste di serie nei differenti tornei. Le Associazioni e Federazioni nazionali avevano in realtà classificato i propri giocatori sin dal 19º secolo, a cura di specifiche commissioni di giudizio, ad iniziare dalla USTA (la Federazione americana) che ha classificato i primi 10 uomini già nel 1885 e le prime 10 donne nel 1913. Le classifiche mondiali pre-computer, questione di giudizi e opinioni personali, solitamente erano redatte da esperti e capaci giornalisti specializzati nel tennis ed hanno iniziato ad apparire nel 1913 in campo maschile nel 1921 in campo femminile. Moto autorevoli erano quelle stilate dai giornalisti del London's Daily Telegraph: Wallis Myers (1913-1938), John Olliff (1939-1951) e soprattutto Lance Tingay (1952-1967). Dall'avvento dell'era Open (1968) e l'introduzione del computer, i ranking più affidabili e considerati sono stati stimati quelli del grande giornalista americano Bud Collins, fermo restando che altri, fra quali lo stesso Tingay ed il nostro Rino Tommasi, stilavano delle proprio classifiche basandosi su dei criteri differenti. E' evidente che i ranking stilati sino al 1968 avevano un valore puramente indicativo, poiché NON prendevano in considerazione i professionisti e quindi i vari Kramer, Rosewall, Gonzales, Hoad, Laver etc.

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