venerdì 29 novembre 2013

CHI SI RICORDA DI....JIMMY BROWN?


Ricordiamo una vecchia intervista rilasciata da Bjorn Borg a Match Ball alla fine del 1982, nella quale l'Orso annunciava il suo prossimo ritorno al tennis e si dichiarava pronto a riprendere lo scettro di primo giocatore del mondo. Tra le varie cose interessanti riportate in quella intervista, curata dall'ex grande campione Martin Mulligan, Borg indicava i tre campioni del futuro: Mats Wilander, Jimmy Arias e Jimmy Brown. Se i nomi di Wilander e in minor misura di Arias, sono piuttosto noti, meno lo è quello dell'americano Brown. 

Classe 1965, dopo una buona carriera a livello giovanile, divenne professionista nel 1981 ad appena 16 anni: era un regolarista molto a suo agio sulla terra, ma anche abbastanza adatto alle superfici rapide. Nel 1982 lo ricordiamo abbastanza attivo anche nei tornei in Europa: in particolar modo ottenne i suoi migliori risultati nel nostro Paese, raggiungendo le semifinali nei Grand Prix di Venezia e Palermo. Il 1983 fu la sua annata migliore, che gli permise di conquistare il suo best ranking di n°42: fu ancora in Italia che Brown si segnalò, vincendo il torneo challenger del Parioli di Roma in finale su Corrado Barazzutti e perdendo con l'argentino Roberto Arguello la finale del Grand Prix di Venezia. In quell'anno lo ricordiamo anche semifinalista all'indoor di Tolosa e nei quarti di finale degli importanti tornei americani su terra verde di Boston, North Conway ed Indianapolis, oltre che in quello di Palermo. Il calo nel ranking mondiale iniziò però già nell'anno seguente, quando conquistò ancora una finale ATP in Italia, a Firenze, perdendola con Francesco Cancellotti e la semifinale a Bordeaux, ma perse tanti match, scivolando indietro nella graduatoria mondiale. Ultimo anno di un certo spessore fu il 1985, quando perse ancora una finale, a Bordeaux contro Diego Perez, raggiungendo le semifinali a Buenos Aires ed i quarti a Cincinnati. Pochi risultati di rilievo negli anni seguenti, quando stazionò fra il 150esimo ed il 200esimo posto nel ranking mondiale: ricordiamo i 3 successi nel challenger americano di Raleigh (1986, 1987 e 1989) e la quarta ed ultima finale ATP persa nel 1989 a Guaruja, contro l'idolo di casa Luiz Mattar. 

Si ritirò nel 1992, ad appena 27 anni, nonostante apparisse già un veterano. In carriera conta vittorie su avversari come Vilas, Clerc, Cash, Mecir, Teltscher, Higueras, Gilbert, Jaite, Dibbs, Fibak, Kriek, Pecci, Krickstein, Pernfors ed anche un giovanissimo Boris Becker. Attualmente svolge il ruolo di coach in Texas, presso il John Newcombe Tennis Ranch.

Nessun commento:

Posta un commento