giovedì 28 novembre 2013

PILLOLE DAL PASSATO (ITALIA) : ANDREA GAUDENZI


Tanti i ricordi di Andrea Gaudenzi, numerosissimi i match visti in televisione, qualche volta dal vivo. Tornei, Coppa Davis...due su tutti riaffiorano nella nostra memoria: quello perso 6-3 7-6 con un Thomas Muster quasi morto in semifinale a Montecarlo nel 1995 (Muster poi, il giorno dopo, sconfisse in finale Becker, rimontando due set di svantaggio e alimentando molti sospetti da parte del tedesco). Ma soprattutto quando, a Milano nel 1998, fu costretto a gettare la spugna nell'incontro di apertura della finale di Coppa Davis che l'Italia aveva riconquistato a 18 anni di distanza dall'ultima. La spalla fece crac, proprio nella fase decisiva del quinto set contro lo svedese Magnus Norman, sul punteggio di 6 pari, segnando irrimediabilmente il destino di quella finale. 
 
Classe 1973, Gaudenzi fu proclamato campione mondiale juniores nel 1990 (vinse Roland Garros e US Open) e, dopo qualche difficoltà iniziale legata anche al rapporto con un coach difficile come Bob Hewitt, la sua carriera professionistica decollò. Iniziò a lavorare col gruppo di Ronnie Leitgeb e Thomas Muster, costruendosi una carriera di tutto rispetto e riuscendo, nonostante i terribili guai fisici patiti, di arrivare fra i primi 20 giocatori del mondo (best ranking n.18) e di essere un ottimo e affidabile giocatore in Coppa Davis, sia in singolare che in doppio (in coppia con Diego Nargiso). Nove le finali ATP disputate, tutte sulla terra, ad eccezione di quella persa sul cemento di Dubai con Wayne Ferreira ne 1995, con 3 vittorie: Casablanca 1998 (con Calatrava), St. Poelten e Bastad nel 2001 (rispettivamente con Hipfl e Ulihrach). Nel suo palmares anche numerosi challenger: citiamo, fra gli altri, Bangalore, Prostejov, Ginevra, Zagabria, Maia, Cagliari e Braunschweig. Solido giocatore da terra rossa, dotato di grande forza fisica e resistenza, lo ricordiamo spesso a suo agio anche sul veloce: ci piace menzionare un suo bel match visto in diretta tv, vinto agli US Open del 1994 contro Jim Courier. 

Vanta in carriera una lista impressionante di vittorie su grandissimi campioni, a partire da due fenomeni come Pete Sampras (al Roland Garros) e Roger Federer (a Roma), per arrivare ad avversari del calibro di Bruguera, Muster, Stich, Krajicek, Krickstein, Ivanisevic, Rafter, Rios, Korda, Kafelnikov, Gilbert, Corretja, Enqvist e Haas. Vessato da ulteriori problemi fisici, lasciò l'attività agonistica nel 2003, a soli 30 anni.

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