lunedì 25 novembre 2013

MATCH STORICI : CONNORS-PANATTA US OPEN 1978 (4-6 6-4 6-1 1-6 7-5)






Ricordiamo oggi lo sfortunato ma straordinario match giocato da Adriano Panatta nell'estate del 1978 agli US Open, contro Jimmy Connors, in quel momento provvisoriamente n°2 del mondo alle spalle di Borg (riprenderà il primato proprio dopo questo torneo). Era la prima edizione disputatasi sui campi in cemento del nuovo enorme impianto di Flushing Meadows: Adriano non aveva sino ad allora portato avanti una stagione indimenticabile. Aveva raggiunto la finale a Roma, sconfitto in 5 set da Borg, la semifinale a Bruxelles ed i quarti a Milano e Montecarlo, ma aveva messo insieme una serie di sconfitte con avversari più che abbordabili come Fagel, Saviano, Hardie, Fassbender, Borowiak (al Roland Garros), Zirngibl, Krulevitz e soprattutto l'ungherese Peter Szoke in Coppa Davis, una delle sconfitte più brutte ed inattese delle sua carriera. A New York superò Manolo Orantes (che si ritirò nel primo set), il carneade Nichols e soprattutto l’ostico Marty Riessen (risalendo da 2-5 al terzo set: allora i primi tre turni degli US Open si giocavano al meglio dei tre set). Dopo il match in questione, Jimmy Connors rifilerà tre zet a zero a Brian Gottfried e John McEnroe, prima di rifilare un secco 6-4 6-2 6-2 a Bjorn Borg, conquistando il titolo e, come già detto, ridiventando n°1 del mondo. Panatta chiuse invece l’anno tornando al successo a Tokyo outdoor (sul “famigerato” Pat Dupre), andando in finale a Bologna (perse con Fleming) e nei quarti a San Francisco, Wembley e Madrid.

Ecco il resoconto di quell'incredibile match dalle parole del Maestro Rino Tommasi:
A raccontare il match mi viene ancora rabbia. Ha servito Connors ed è stato subito break. Non uno, ma due consecutivi, con Panatta in vantaggio per 3-0. Connors recuperava un break, mentre sul 3-2 Panatta era bravo a salvarsi dal 15-40, con un ace pulito e due sporchi. Panatta teneva il vantaggio e vinceva il primo set per 6-4, concludendo con un punto capolavoro.
Sull’uno pari del secondo, Connors si salvava da 0-30, sul 3-2 per l’americano Adriano recuperava da 15-40. Era gran tennis, con Connors che dava profondità ai suoi colpi e Panatta che azzardava discese impossibili, tenendo la rete da campione. Sul 5 a 4 per Connors, Adriano cedeva il servizio ed il set. Il match girava, anche perché Connors era divenuto intrattabile, nel senso che le sue risposte, specie di rovescio, pulivano le righe. A Panatta toglievano un punto importante nel primo game del terzo ed un altro nel quarto, nel quale cedeva il servizio. Un altro break dava il terzo set a Connors per 6-1.
Un altro Panatta si sarebbe arreso. Invece dall’uno pari, 0-30 al quarto, Panatta è letteralmente esploso, giocando ancora meglio che all’inizio, lasciando stupefatti il pubblico e l’avversario. 24 dei successivi 29 punti erano suoi ed erano tutti punti conquistati alla grande, servizio e rete, risposta e rete.
Connors non riusciva a contenerlo ed Adriano arrivava 2-0 al quinto. All'inizio dell'ultimo set ho contato 20 punti vincenti su 22, una percentuale che garantisce della straordinaria qualità del gioco. Nel sesto game Panatta ha purtroppo restituito il break, superato da un gran lob, però lo ha recuperato subito tornando in testa per 4 a 3 e, subito dopo, per 5 a 3. Connors vinceva a zero il suo servizio con l'unico ace del suo match, quindi Panatta andava alla battuta sul 5 a 4, palle nuove. Connors ha preso due righe sulle prime due risposte, Panatta è tornato 30 pari, poi ha dovuto subire altre due risposte omicide. 5 pari, poi 6 a 5 Connors e Panatta che si trova 0-40 sulla sua battuta.
Non è finita. Connors deve fuori due passanti ed in rete una risposta, ma si procura un quarto match-point. Adriano lo fulmina con il quindicesimo ace. Vantaggio pari, quindi vantaggio Panatta, palla per andare al tie-break. Adriano segue bene una gran prima e finisce la volée di rovescio. Il giudice dice, a colpo finito, che il servizio era fuori! Adriano non protesta nemmeno, avrebbe potuto ottenere almeno due palle, serve invece la seconda e perde il punto. Connors gli gioca poi il più difficile passante che io abbia mai visto (un rovescio da fuori del campo) e sul quinto match-point Adriano rischia troppo e commette doppio fallo. C'era da piangere.
Probabilmente chi ha visto Panatta a Budapest non crederà a ciò che ho raccontato, ma io non ho mai visto giocare bene a tennis come Adriano in questa occasione. Ora bisognerebbe spiegare questa resurrezione. Panatta era scappato da Boston per andare Chicago, dove un certo Jim Fannin ha una scuola di tennis per bambini. Più che insegnare, Fannin seleziona, giudica l'attitudine dei ragazzi, li incoraggia o il respinge. A lui si sono rivolti alcuni giocatori: Chris Lewis, Dent, Pecci, Warwick. Pare che Panatta, dopo i primi colloqui, abbia firmato un assegno in bianco e che lo voglia con lui sempre. E' certo che a Flushing Meadows, Adriano era un altro, sempre con una vogli addosso di allenarsi (due sedute al giorno) e di giocare. Se non si abbatte per la sconfitta e per la grandissima, irripetibile occasione perduta, forse mantiene la promessa ed a Natale è davvero fra i primi dieci”.




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