domenica 24 novembre 2013

BORG 2 : IL RITORNO!



Chi scrive nella propria vita ha fatto il “tifo”, nel vero senso del termine, per un solo tennista, Bjorn Borg. Ricordo ancora il “trauma” provato quando mi resi conto che il mio “idolo” aveva ormai sparato le ultime cartucce. Il suo distacco dal tennis non fu secco, ma per circa un anno e mezzo si andò avanti con una serie di annunci ad effetto “tornerò n.1 del mondo”, alternati a dichiarazioni di resa “sono demotivato e stufo, non ce la faccio più”. Il 1981 si concluse con un Borg stanco e giù di corda, deluso per le sconfitte subite da John McEnroe nelle finali di Wimbledon (dovè mancò il sesto titolo consecutivo) e degli US Open (dove fallì il quarto ed ultimo assalto all'alloro sempre sfuggitogli) e per la perdita del primo posto nel ranking mondiale ATP: ultimò la stagione vincendo il torneo di Ginevra, suo ultimo successo, e perdendo al Seiko di Tokyo da Tom Gullikson. Fu allora che arrivò il suo annuncio concernente il ritiro temporaneo dal tennis, per ricaricare le batterie.. aveva appena 25 anni e mezzo. In quei mesi scoppiò però una “bomba”: poiché lo svedese non aveva giocato nel 1981 il numero minimo previsto di tornei del Grand Prix (ossia 12), l'anno seguente avrebbe dovuto giocare le qualificazioni in tutti i tornei che avrebbe deciso di disputare!! La cosa fece scalpore e apparve ingiusta ed inaccettabile: pensiamo se oggi un Federer o un Nadal dovesse, per un cavillo, giocare le qualificazioni... tutti i colleghi si schierarono infatti con lui, ma la Federazione Internazionale fu irremovibile. Un Borg ormai rinunciatario si presentò quindi nel 1982 a Montecarlo, dove superò agevolmente le qualificazioni (battendo fra gli altri Paolo Bertolucci e lo jugoslavo Ostoja, per 6-0 6-0) ed i primi due turni, sconfiggendo lo spagnolo Luna e il nostro Adriano Panatta (in tre set), prima di cedere nettamente per 6-1 6-2 a Yannick Noah. Ancora più demotivato giocò le qualificazioni del torneo su cemento di Las Vegas, dove batté Amaya per poi perdere malamente dall'ex-top ten Dick Stockton, giocatore in chiaro declino: fu a quel punto che annunciò un nuovo ritiro, seguito da un ripensamento e un nuovo annuncio “tornerò nel 1983 più forte di prima” e infine dal ritiro definitivo. Dichiarò allora che avrebbe giocato il suo ultimo torneo a Montecarlo, casa sua, nel 1983 e così avvenne: dopo aver battuto un confuso Josè Luis Clerc (per 6-1 6-3, fu la sua ultima vittoria in un torneo ufficiale), cedette per 4-6 7-5 7-6 al francese Henri Leconte, chiudendo di fatto un'epoca. Si presentò anche, eccezionalmente, a Stoccarda nel 1984 dove fu ancora Leconte a castigarlo, questa volta con un secco 6-3 6-1. 

Da allora più nulla, almeno sino alla fine del 1990, quando ormai 34enne annunciò il suo rientro nel circuito e si preparò allenandosi in Italia con alcuni giocatori italiani e con qualche giovane svedese. La sua apparizione a Montecarlo nel 1991 fu un un colpo al cuore per tutti i suoi innumerevoli fans: un Borg vestito di bianco, guidato dal fantomatico "guru" Tia Honsai, senza marchi e con la sua vecchia Donnay in legno (completamente dipinta di nero), in un'epoca in cui tutti avevano già abbandonato quel materiale, fu nettamente battuto dal'onesto regolarista spagnolo Jordi Arrese (6-2 6-3). Si prese allora un altro periodo di tempo per rifinire la preparazione e cercare di adattarsi ad una nuova più moderna racchetta, ma i risultati furono a dir poco fallimentari. Questa la sua attività nell'anno 1992, conclusasi con otto tornei giocati e zero set vinti:

  • Nizza – sconfitta col francese Olivier Delaitre 7-5 6-2
  • Montecarlo - sconfitta con Wayne Ferreira 7-6 6-2
  • Monaco – durissima sconfitta col croato Goran Prpic 6-1 6-0
  • Washington – sconfitta col connazionale Thomas Hogstedt 6-4 7-6
  • Los Angeles – sconfitta col canadese Chris Pridham 6-4 6-2
  • Bordeaux – sconfitta con l'ucraino Andrei Medvedev 6-2 6-2
  • Basilea – sconfitta col connazionale Nicklas Kulti 6-2 6-1
  • Tolosa – sconfitta con il francese Lionel Roux 6-0 6-4

Le ultime tre apparizioni, nel 1993, furono appena migliori, dato che riuscì quanto meno a portare i match al terzo set:

  • San Francisco - sconfitta col brasiliano Jaime Oncins per 6-4 6-7 6-4
  • Saragozza – sconfitta col portoghese Joao Cunha Silva per 6-1 5-7 7-5
  • Mosca – sconfitta con il russo Alexander Volkov per 4-6 6-4 7-6

Una parentesi, insomma, della quale i suoi fans avrebbero fatto volentieri a meno, ma che intacca solo in minima parte il fascino di un campione entrato a pieno titolo nella leggenda del tennis.

(nelle foto Borg a Montecarlo nel 1992, durante il match perso con Wayne Ferreira, e l'anno prima col suo "guru" Tia Honsai).



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