domenica 1 dicembre 2013

PILLOLE DAL PASSATO : JOHN ALEXANDER



Nato il 4 luglio”, l'australiano John Alexander è molto popolare nel nostro Paese. Si tratta di un tennista molto atletico ed elegante, dotato di un ottimo servizio e di un eccellente gioco di serve & volley. Classe 1951, appartenente alla “nidiata” immediatamente successiva a quella dei grandi australiani, John è stato senza dubbio un gradino sotto gli irraggiungibili Immortali, pur costruendosi una carriera di elevatissimo profilo. Lo ricordiamo in particolare protagonista della finale di Coppa Davis persa dall'Italia a Sydney (sua città d'origine) nel 1977, quando sconfisse Barazzutti e, in un match incredibile ed indimenticabile (raccontato tempo fa, nel dettaglio, su questa pagina), anche Adriano Panatta. In Coppa Davis è ricordato come il più giovane giocatore ad aver mai preso parte ad un Challenge Round: accadde nel 1968, quando in coppia con Ray Ruffels perse il doppio contro Stan Smith e Bob Lutz nella sfortunata sfida di Adelaide contro gli USA. 
Protagonista di una eccellente attività a livello juniores, lo ricordiamo vincitore del torneo di Wimbledon nel 1968 (sul francese Jacques Thamin) e finalista l'anno dopo (superato da Byron Bertram), oltre che vincitore di due edizioni consecutive del Trofeo Bonfiglio (1969 e 1970) e degli Australian Open (1970). Già nel 1968 iniziò a disimpegnarsi ottimamente nel circuito mondiale: lo ricordiamo in finale al popolare torneo rumeno di Mamaia (sconfitto da Nastase) e semifinalista a Napoli. Giocatore poliedrico, assolutamente a suo agio su tutte le superfici, Alexander riuscì a spingersi sino all'ottavo posto mondiale ed vincere 7 titoli ATP su ben 21 finali disputate: Forth Worth WCT e Tucson 1975 (su Nastase e Stockton), North Conway 1977 (su Orantes), Louisville 1979 (su Terry Moor), Sydney e Bristol 1982 (su Fitzgerald e Mayotte) e Auckland 1983 (su Russell Simpson). Da ricordare, che la sua carriera è stata pesantemente condizionata da serissimi problemi alla schiena, che lo bloccarono anche per lunghi periodi. 
In carriera sconfisse tanti big: citiamo solo i più importanti, Borg, McEnroe, le leggende australiane Laver, Rosewall e Newcombe, Stan Smith, Ashe, Nastase e Vilas. E' ricordato inoltre come una delle storiche “bestie nere” di Adriano Panatta che, in effetti, contro di lui vinse solo il primo scontro diretto (rimontando due set di svantaggio al Roland Garros del 1970) e perse i successivi sei. Nei tornei dello Slam raggiunse tre volte la semifinale agli Australian Open (nel 1974, battuto da Connors e nelle due edizioni del 1977, superato da Vilas e Gerulaitis) e diverse volte gli ottavi di finale in tutte le altre prove. In Coppa Davis, dopo l'esordio nel 1968, ha giocato a più riprese sino al 1982, collezionando 17 vittorie e 9 sconfitte in singolare e 10 vittorie e 5 sconfitte in doppio: fu avversario degli azzurri non solo nella finale del 1977, ma anche l'anno prima quando nella semifinale di Roma ci rese la vita molto difficile, sconfiggendo sia Panatta che Barazzutti.
Ottimo doppista, non solo in Coppa Davis ma anche nei tornei, giocava prevalentemente col connazionale e amico Phil Dent: ha all'attivo 28 titoli complessivi e due titoli Slam (su 6 finali) sempre in Australia, nel 1975 con Dent e nel 1982 con l'altro connazionale John Fitzgerald. 
In tempi recenti si è dedicato con buon successo all'attività politica.
(disponiamo di tante sue foto: ci piace particolarmente questa scattata durante la finale del torneo di Palermo del 1982, quando perse dal boliviano Mario Martinez).


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